soggetto assente

bandiera, ca 1742 - ca 1742

Drappo pressochè quadrangolare, realizzato con tre teli di taffetas ora écru cuciti fra loro in senso orizzontale. Lungo il bordo corre un'incorniciatura mistilinea, definita da foglie arricciate stilizzate e palmette, eseguita con la tecnica del ricamo ad intarsio in taffetas ora verde, i cui margini sono rifiniti con seta gialla.. Sul drappo si stagliano verso l'interno motivi a giglio stilizzato, ora color écru, coi bordi sottolineati da un ricamo in seta gialla. E' ad intarsio anche lo stemma, nei colori écru e verde, con alcuni dettagli (le figure araldice, le chiavi, la tiara, lo scudo e le aquile nere) eseguite a ricamo in seta nera, gialla e turchese. Sono ad intarsio in taffetas ora rosaceo i gigli. La corona è ad intarsio, mentre i dettagli (i profili e le pietre) sono a ricamo in seta azzurra e gialla

  • OGGETTO bandiera
  • MATERIA E TECNICA seta/ taffetas
    seta/ ricamo
    seta/ ricamo in seta
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Parmense
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Armeria Reale
  • LOCALIZZAZIONE Armeria Reale
  • INDIRIZZO p.zza Castello, 191, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La bandiera in questione fu presa all'Esercito Estense di Francesco III (Duca di Modena e Reggio dal 1737 al 1780) alla presa della Cittadella di Modena e di quella de La Mirandola (giugno-luglio 1742). Apparteneva ad una delle compagnie (tenente colonnella o maggiora) di un reggimento di fanteria di quel ducato. Dallo stato attuale degli studi relativi alle bandiere modenesi non è ancora possibile attribuire la bandiera ad uno specifico reggimento. Negli episodi della Guerra di Successione d'Austria citati (in Piemonte, 1742 - 1748) furono catturate dall'Esercito Sardo di Carlo Emanuele III molte bandiere della fanteria ducale modenese (dal Catalogo Angelucci ne risultano otto). Furono portate a Torino e appese alle colonne della chiesa Metropolitana di San Giovanni e, successivamente, donate all'Armeria stessa nel 1834 dagli eredi del conte Carlo della Rocca. Quest'ultimo nel dicembre del 1798, quando le truppe rivoluzionarie francesi presero possesso di Torino, le salvò da sicura distruzione. Furono prelevate da un rigattiere che le vendette al conte, il quale le conservò gelosamente nella propria dimora. Nel 1834 i suoi eredi le offersero a re Carlo Alberto che le depose nella costituenda Armeria Reale.||Bibliografia: Saluzzo Alessandro. Histoire Militaire du Piémont. Volume quinto. Torino, 1818; A. Angelucci, Catalogo della Armeria Reale illustrato con incisioni compilato dal maggiore Angelo Angelucci per carica del Ministero della Casa Reale, Torino 1890, p. 500; A. Ziggioto, Le bandiere degli Stati italiani. (4) Gli Stati dell'Emilia: il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla - il Ducato di Modena e Reggio . Nasce a Reggio il primo Tricolore italiano: la Repubblica Cispadana - le Provincie Unite Italiane. Armi Antiche, Bollettino dell'Accademia di San Marciano. Torino 1970: 93 - 128; P. E. Fiora, Bandiere in Piemonte, documentazione storica. Monografia del Centro Studi dell'Accademia di San Marciano, Torino 1971; O. Bovio, Le bandiere dell'esercito. Stato Maggiore Esercito, Ufficio Storico. Seconda edizione, Roma 1985; Ales Stefano, Insegne militari preunitarie italiane. Stato Maggiore Esercito, Ufficio Storico. Roma: 2001; R. Cosentino (a cura di), L'archivio storico dell'Armeria Reale di Torino.Umberto Allemandi & C. Torino: 2005. E. Antonini, G. Boeri, Bandiere Militari estensi del '700. Pubbicato sul WEB: senza data, Http://www.bellica.it/onori1.html||Riferimenti Archivio Storico dell'Armeria Reale: Corrispondenza, fascicolo 29.||||||||||||
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216740
  • NUMERO D'INVENTARIO O.102
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Armeria Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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