soggetto assente

bandiera, 1793 - 1793
Aostallo Giovanni (attivo Alla Fine Del Xviii Secolo)
attivo alla fine del XVIII secolo

Il drappo quadrato, quadripartito da una croce bianca con i bracci che non raggiungono gli orli. Il colore di fondo dei quattro quarti era in origine, rispetitivamente: al 1° all'asta e 3° al battente, blu; al 2° al battente e 4° all'asta arancio. Da ciascuno dei quattro angoli interni sorgono tre fiamme ondeggianti in origine di colore giallo. Al centro della croce è posto lo stemma del reparto, inserito in cornice barocca dorata sovrastata da corona d'alloro. Sottostante alla cornice è posto un nastro bianco con ricamato in nero il motto. Il drappo è bordato su tutti e quattro i lati da una larga fascia bianca ornata del nastro ondeggiante azzurro "alla sarda", appuntato verso l'esterno ai quattro angoli, verso l'interno in corrispondenza dei bracci della croce. Le cuciture sono rafforzate da un ricamo in seta gialla. Il decoro è creato con la tecnica del ricamo ad applicazione, impiegando taffetas, mentre alcuni dettagli (le ombre dello scudo dello stemma e degli elementi iconografici dell'arma) sono resi a pennello. Recto e verso sono identici tra loro

  • OGGETTO bandiera
  • MATERIA E TECNICA seta/ pittura
    seta/ taffetas
    seta/ ricamo
    seta/ ricamo in seta
    seta/ ricamo a punto lanciato
  • ATTRIBUZIONI Aostallo Giovanni (attivo Alla Fine Del Xviii Secolo)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Armeria Reale
  • LOCALIZZAZIONE Armeria Reale
  • INDIRIZZO p.zza Castello, 191, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa bandiera, che in origine misurava circa 180 cm di lato, di battaglione fu confezionata dal tappezziere Giovanni Aostallo nel settembre del 1793 e successivamente distribuita ad uno dei battaglioni del reggimento di fanteria svizzera Peyer-Imhoff, costituito in quell'anno, al servizio di Vittorio Amedeo III re di Sardegna (1773 - 1796) e, successivamente, del figlio Carlo Emanuele IV (1796 - 1802). Quando i francesi occuparono il Piemonte scacciando i Savoia (dicembre 1798) il reggimento Peyer-Imhoff rimase in Piemonte. Fu successivamente sciolto e i suoi componenti inseriti nella Legione Elvetica al servizio della Francia. Quando, nel 1797, il reggimento rimase su un unico battaglione a seguito della riduzione di organico dell'Esercito Sardo, le due bandiere d'ordinanza del disciolto II battaglione rimasero di proprietà, come consuetudine, del comandante, allora il colonnello Jean Conrad Peyer-Imhoff, di Schauffausen. Delle altre due bandiere, rimaste in uso da parte del primo battaglione del reggimento fino al 1799, anno in cui il reparto fu sciolto e i suoi uomini arruolati nella Legione Elvetica, al servizio della Francia, si è persa ogni traccia. Un pronipote del colonnello abitante a Macello (To), Felice Peyer-Imhoff offerse nel 1876 a Vittorio Emanuele II di acquistare la bandiera in esame, quella O.104 e una terza anche svizzera (O.105). Con l'assenso del re e il pagamento di 250 £ nel 1877 le tre bandiere furono depositate in Armeria Reale. Bibliografia: A. Angelucci, Catalogo della Armeria Reale illustrato con incisioni compilato dal maggiore Angelo Angelucci per carica del Ministero della Casa Reale, Torino 1890, p. 501; C. A. Gerbaix de Sonnaz, Bandiere, stendardi e vessilli di Casa Savoia dai Conti di Moriana ai Re d'Italia (1200 - 1861). Tipografia degli Artigianelli, Torino 1911; N. Brancaccio, L'Esercito del vecchio Piemonte dal 1540 al 1861- Gli Ordinamenti. Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, Roma, 1923; M. F. Schafroth, Les troupes suisses au service du Royaume de Sardaigne. Armi Antiche, Bollettino dell'Accademia di San Marciano, Torino: 1968; C. De Rham, L. Mühleman, Le drapeaux des régiments suisses au service du Royaume de Sardaigne. Traduzione in italiano di Aldo Ziggioto. Armi Antiche, numero speciale per il 4° Congresso Internazionale di Vessillologia. Torino 1971: 12 - 33; P. E. Fiora, Bandiere in Piemonte, documentazione storica. Monografia del Centro Studi dell'Accademia di San Marciano, Torino 1971; G. Dondi (a cura di), Primo supplemento al catalogo Angelucci. Elenco degli oggetti acquisiti dalla Armeria Reale di Torino dopo il 1890. Armi Antiche, Bollettino dell'Accademia di San Marciano, Torino: 2002. Schede vessillologiche a cura di Enrico Ricchiardi; R. Cosentino (a cura di), L'archivio storico dell'Armeria Reale di Torino. Umberto Allemandi & C. Torino: 2005; E. Ricchiardi, Bandiere e stendardi dell'Esercito Sardo (1713 - 1802). Regione Piemonte e Centro Studi Piemontesi, Torino: 2006. Riferimenti Archivio Storico dell'Armeria Reale: Strumenti 2. Corrispondenza, fascicolo 303
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100215912
  • NUMERO D'INVENTARIO O.103
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Armeria Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • STEMMI drappo, verso e recto - reggimentale - Stemma - Reggimento di fanteria svizzera Peyer-Imhoff - 2 - Stemma inquartato: al 1° quarto lo stemma di Uri, al 2° quello di Schwyz, al 3° quello di Unterwalden, infine, al 4° quello di Zoug. Al cuore è posto lo scudetto di Schaffhausen
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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