Sposalizio di Maria Vergine. Scena religiosa

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Soggetti profani: Sposalizio di Maria Vergine

  • OGGETTO stampa stampa di traduzione
  • MATERIA E TECNICA bulino
  • ATTRIBUZIONI Pechenino Michele Luigi Maria Detto Pekenino (1788/ 1835): incisore
    Sanzio Raffaello (1483/ 1520): inventore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Accademia delle Scienze
  • INDIRIZZO Via Accademia delle Scienze, 6, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pechenino Michele,cambiò il suo nome in Pekenino con cui firmò le sue incisioni. Nacque il 14 settembre 1788 a San Giorgio Canavese; studiò architettura a Torino, allievo di Ferdinando Bonsignore e studiò disegno con Lorenzo Pécheux. Nel 1816 partì per l'Inghilterra e poi per l'America del nord. Non si conosce il motivo del trasferimento, ma sicuramente lo influenzò la lettura della "Storia dell'indipendenza degli Stati d'America" di Carlo Botta, nativo di San Giorgio e suo parente. In America esercitò l'architettura, dedicandosi all'incisione a partire dal 1820. I suoi primi lavori furono i ritratti di Goldsmith e di Perry e la testa di Cristo. Intorno al 1824 tornò in Europa per trasferirsi nel paese natale. In questi anni incise il suo miglior lavoro, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello su commissione dell'editroe Bardi che ne volle delle ripetizioni di più piccolo formato rispetto a quella già incisa dal Longhi. Così Vesme racconta ciò che accadde in seguito: "Egli adunque terminato il rame dello Sposalizio, fece il vaiggio di Firenze per curarne l'impressione, ed appena ritornato a San Giorgio s'applicò attorno l'altro rame e l'ebbe ben tosto finito. Ma essendo nata una viva discussione sul prezzo fra il rappresentante del Bardi e l'incisore, questo in presenza del suo contraddittore, a colpi di bulino rovinò la lastra prima che se ne stampasse un solo esemplare. Il carattere di Pechenino era sempre stato ardente e bizzarro, ma da qualche tempo le sue stravaganze erano aumentate ad un tal grado che non si ebbe più alcun dubbio sullo stato di mente del povero artista. Tutti i giorni commetteva qualche stranezza. Un bel mattino di maggio raccolse tutti i frutti del suo giardino allo stato di maturità in cui potevano trovarsi a quella stagione e ciò affinchè la grandine non avesse a danneggiarli. Un'altra volta mise sotto il proprio letto un gran numero delle sue incisioni e vi appiccò il fuoco. L'incendio fu presto domato, ma i parenti dell'infelice dopo siffatta impresa giudicarono necessario di farlo rinchiudere all'ospedale dei pazzi di Torino".L'artista entrato all'ospedale il 23 dicembre del 1832 vi morì il 15 gennaio 1835. Esiste un suo autoritratto.L'opera è così citata da Vesme: "Lo Sposalizio di Maria Vergine. Raffaello Sanzio dip. "M.le Pekenino incise. Luigi Bardi impresse. A.255, L. 175 (...) 4° st. col titolo in lettere grigie, l'indirizzo di Bardi è cancellato".Cfr. n. inv. 2694
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100214243
  • NUMERO D'INVENTARIO 2693
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - M.le Pekenino incise - corsivo - a matita blu - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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