San Lorenzo

dipinto, ca 1375 - ca 1399

Il santo diacono è rappresentato frontale e a tre quarti di figura. Ha il volto giovanile e imberbe, e i capelli biondi con la chierica. E' vestito con una dalmatica color grigio/azzurro finemente decorata a punzone. Con la mano sinistra tiene in mano il libro di color rosso; con la destra, la palma del martirio (verde) e la graticola (nera)

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Fei Paolo Di Giovanni (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Cortemilia (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola, decurtata nella parte inferiore e in origine scomparto laterale destro di un grande polittico smembrato, a partire dal 1930 venne più volte pubblicata da Bernard Berenson (B.Berenson, Quadri senza casa. Il Trecento senese, in "Dedalo", XI, 1930, p. 348, fig. p. 355; B.Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932, p. 184; B.Berenson, Italian Pictures of the Renaissance. Central and North Italian Schools, Londra 1968, I, p. 30; II, fig. 420; B.Berenson, Homeless paintings of the Renaissance, Londra 1969, p. 43), al quale si deve il corretto inserimento dell'opera all'interno del catalogo del pittore Paolo di Giovanni Fei, la cui produzione appare fortemente legata alla cultura pittorica trecentesca che contraddistinse l'ambiente artistico senese sino all'aprirsi del XV secolo. In particolare il dipinto, conservato nei primi anni Ottanta del Novecento in una collezione privata di Buenos Aires e poi presentato dall'antiquario Matthiesen di Londra (Early Italian Paintings and Work of Art. 1300-1480. Matthiesen Fine Art Ltd, Londra 1983, scheda 17), costituisce una matura testimonianza della produzione dell'artista toscano, formatosi, soprattutto, a stretto contatto con i precedenti esiti di Simone Martini, del quale fu raffinato ed elegante continuatore; ne è un interessante esempio proprio il frammento in esame - contraddistinto da un buono stato conservativo sia del supporto, sia della pellicola pittorica - nel quale il tratto morbido utilizzato per delineare il volto del santo martire, il tessuto che si apre intorno al collo, oppure le fluenti maniche della veste, vengono ulteriormente impreziositi dalla abbondante decorazione che ricopre fittamente la stoffa della dalmatica, percorsa da lunghi e profondi panneggi verticali dalla consistenza quasi lignea grazie ad un calibrato gioco di ombre e luci. Tipica del gusto, tenacemente tradizionale, diffuso negli ultimi decenni del XIV secolo nel territorio senese è altresì l'accurata stesura dell'oro a pastiglia che incornicia il volto del personaggio, racchiuso all'interno di una grande aureola. Le stesse componenti stilistiche si ritrovano in un ulteriore pannello raffigurante San Giovanni Battista, reso noto indipendentemente dal Berenson e da Mario Salmi (B.Berenson, Italina Pictures of the Renaissance, Oxford 1932, p. 184; M.Salmi, Dipinti senesi nella raccolta Chigi Saraceni, in "La Diana", VIII, 1933, p. 78, fig. 2), oggi conservato presso la Pinacoteca Stuard di Parma, il quale, con molta probabilità, proviene dallo stesso complesso, andato disperso in un'epoca attualmente non individuabile. Confrontando i due scomparti, risultano infatti affini la densa e marcata stesura degli incarnati, il rapporto creatosi tra la figura e lo spazio estremamente angusto, come pure l'andamento della linea che definisce i contorni dei corpi, nonché in ultimo l'utilizzo degli stessi modelli decorativi a rilievo presenti lungo la parte superiore della carpenteria. Collocabile nel corso dell'ultimo quarto del Trecento, il dipinto, tenuto conto anche del suo legame con il San Giovanni Battista del museo di Parma, appare dunque un importante tassello per la ricostruzione dell'attività del maestro senese, il cui percorso pittorico risulta ancora oggi non del tutto chiaro, soprattutto per quanto concerne la scansione cronologica vista la presenza dei pochi sicuri punti di riferimento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211733
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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