Tobia e San Raffaele arcangelo

dipinto,

Il dipinto raffigura Tobiolo e l'arcangelo Raffaele. Il primo è rappresentato inginocchiato sulla sinistra. Tiene con le mani un grosso pesce che ha appena pescato nel fiume che scorre ai suoi piedi. Il cagnolino di Tobiolo si appoggia con le zampe anteriori sul ginocchio destro del padrone e abbaia verso il pesce boccheggiante. Il giovane ha il capo leggermente piegato all'indietro e guarda verso l'angelo raffigurato in piedi sulla destra del dipinto. Raffaele, con il corpo rappresentato di tre quarti, con il volto giovanile circondato da morbidi boccoli, e con lo sguardo abbassato verso Tobiolo, sembra incitare questi a proseguire il viaggio indicando il cammino davanti a lui

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
    legno/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Caccia Orsola Maddalena (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Caccia Guglielmo Detto Moncalvo
  • LOCALIZZAZIONE Marentino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto si trova conservato nel contesto espositivo di casa Zuccalà a Marentino. Esso costituisce una replica senza varianti della tela della cattedrale di Tortona, che con ogni probabilità è da identificarsi con un "Angelo Custode fatto per Tortona" ricordato presso lo studio di Guglielmo Caccia nel testamento del 1625 (G.Romano e C.Spantigati (a cura di), Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (1568-1625): dipinti e disegni, catalogo della mostra di Casale, Torino 1997, pp. 134-135, n. 45). Il confronto tra i due quadri è di estremo interesse per documentare l'attività della bottega del Moncalvo, il pittore che può essere considerato l'assoluto dominatore, grazie anche alla floridezza della sua bottega, della pittura manierista piemontese della fine del '500 e del primo quarto del '600. Il dipinto che è tipico dei modi della sua ultima maniera, con i toni cupi movimentati da pochi lampi di colore e la grandiosità delle figure, stile probabilmente stimolato dal confronto con la pittura dell'allievo Daniele Crespi, viene replicato, con ogni probabilità dalla figlia Orsola, irrigidendo le espressioni e cambiando la fisionomia del Tobiolo, che diventa più tondeggiante, mentre la grandiosità dell'insieme dell'originale viene in certo senso diminuita illeggiadrendo le figure dei due personaggi. Le misure di questa variante appaiono leggermente superiori a quelle dell'originale, perchè risultano aggiunte due fasce laterali che completano la figura del cagnolino a sinistra e il bastone dell'angelo a destra, che nell'originale sono invece tagliati; viene inoltre aggiunta in basso una fascia che raffigura il fiume. Tuttavia complessivamente il dipinto di Orsola appare in buone condizioni di conservazione, forse dovute ad un minor numero di manutenzioni subite in passato, sempre dannose per i quadri moncalveschi, realizzati a sottili velature. L'opera è di notevole importanza soprattutto perchè offre la rara possibilità di confrontare un originale di elevata qualità con la replica della bottega, e di offrire quindi elementi di conoscenza nuovi per l'organizzazione dell'attività del pittore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211728
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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