Madonna con Bambino e Santi

dipinto, ca 1537 - ca 1537

Il dipinto raffigura al centro la Madonna seduta con in braccio il Bambino. La Vergine è vestita con una tunica rossa ed è avvolta da un ampio mantello blu scuro. Ha il capo coperto da un velo color giallo oro. Il Bambino nudo siede su un drappo bianco posto sul grembo della Madre. Le due figure sono circondate da quattro santi, due per lato. Quelli ai lati estremi del dipinto risultano tagliati. L'unico santo riconoscibile (per la freccia conficcata nel braccio) è San Sebastiano all'estrema sinistra del dipinto. Accanto a lui, è raffigurata una giovane santa a mani giunte e coperta da un manto rosa, che ha i capelli biondi raccolti sulla nuca. A sinistra della Vergine, è una figura maschile con i capelli, barba e baffetti scuri. La figura maschile sull'estrema destra non è più leggibile. Sullo sfondo del dipinto è raffigurato un drappo verde smeraldo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Robusti Jacopo Detto Tintoretto (1518/ 1594)
  • LOCALIZZAZIONE Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera costituisce un tassello importante della prima attività del Tintoretto ed è ampiamente riconosciuta nella storiografia dell'artista. Essa è nota agli studi dal 1925, quando, appartenendo alla collezione Marzéll von Nemes di Monaco di Baviera, venne pubblicata come opera giovanile di Tintoretto dal von der Bercken (E.von der Bercken, Zwei unbekannte werke aus Tintoretto früherer Zeit, in "Zeitschrift für Bildende Kunst", 59, fascicolo 11, 1925, pp. 330-332; Idem, Die Gemälde des Jacopo Tintoretto, Monaco 1942, p. 117, n. 243; R.Pallucchini, La giovinezza del Tintoretto, Milano 1950, pp. 72-73 e p. 154, nota 15). Nel volume dei Classici dell'arte Rizzoli curato da P. De Vecchi nel 1970 (P.De Vecchi (a cura di), L'opera completa del Tintoretto, Milano 1970, p. 85, n. 2) risultava di ignota collocazione e la fotografia era precedente al restauro che ha fatto riapparire le due figure laterali tagliate. Il dipinto è successivamente riaffiorato in una collezione privata cremonese ed è stato ripubblicato da R.Pallucchini e P.Rossi nel 1982 (R.Pallucchini e P.Rossi, Tintoretto. Le opere sacre e profane, Milano 1982, vol. I, pp. 14.-15 e p. 131, n.5). La datazione proposta dal von der Bercken intorno al 1540 viene anticipata a circa il 1537, data in cui intorno a una Sacra Conversazione già in collezione privata a Lucerna (che raffigurando il procuratore Girolamo Marcello, offre una datazione certa), vengono radunati alcuni dipinti di impostazione simile. Dell'opera in oggetto viene data una lettura con prevalenti riferimenti tizianeschi e un uso del colore che deriverebbe da Bonifacio Veronese. Vi si aggiungono di originale una maggiore affettuosità nel rapporto tra le figure, meno aulica rispetto ai modelli di Tiziano, e un'impronta fortemente realistica specie nelle due figure maschili. Di queste, quella a sinistra è stata interpretata come autoritratto del pittore, e secondo P.Rossi l'ipotesi è plausibile per confronto con autoritratti certi sebbene posteriori. La rilevanza della tela all'interno del periodo giovanile del pittore veneziano è sostenuta anche da una perizia eseguita nel 1991 da Mina Gregori. Il dipinto è stato rintelato in antico, portando sulla tela di rifodero il timbro di una dogana presumibilmente tedesca, che sembra antecedente o prossimo alla seconda guerra mondiale. Appare in discrete condizioni di conservazione, essendo stato restaurato, secondo Pallucchini, nel 1974, e presentando una superficie pittorica che parrebbe senza gravi lacune ancorché parzialmente svelata. Nonostante il taglio delle due parti laterali appare certamente come uno dei dipinti più significativi degli esordi di Tintoretto, e un'opera cardine nel nucleo delle Sacre Conversazioni giovanili tutte oggi in proprietà privata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211725
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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