custodia - di colletto, opera isolata - bottega fiorentina (secondo quarto sec. XVII)

custodia di colletto, ca 1625 - ca 1630

Custodia da guardaroba destinata a contenere un colletto a lattuga. E' decorata con un motivo a girali dorate su fondo azzurro violetto. Il coperchio reca al centro lo stemma di Giovancarlo di Cosimo II, sotto il quale è raffigurata l'arme minore della famiglia Niccolini

  • OGGETTO custodia di colletto
  • MATERIA E TECNICA legno/ gessatura, pittura, doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pubblicata per la prima volta nel 1992, la scatola è stata ripresentata alla Biblioteca Riccardiana in occasione di una mostra dedicata ai Medici nel 1997. Appartenne sicuramente a Giovancarlo di Cosimo II (1611-1663), come dimostra inequivocabilmente l'arme medicea con al capo la croce di malta che, Giovancarlo, unico tra tutti i Medici, ricevette nel 1622. Curiosamente la corona di generica nobiltà cavalleresca porta una serie di perle, che in qualche modo tendono a farla somigliare pomposamente a quella ducale (non granducale). L'arme minore che figura sotto di essa è riferibile alla famiglia Niccolini, che porta il leone al naturale alla banda di rosso in campo d'azzurro, con al capo il rastrello ai due gigli d'oro e al centro il triregno con chiavi decussate di San Pietro. Nel 1608 veniva dedicata a Giovanni Niccolini, che probabilmente l'aveva commissionata, una incisione che presentava la figura equestre di Cosimo I secondo il monumento giambolognesco e con sullo sfondo la battaglia di Scannagallo, tratta dall'incisione dello stesso Tempesta, secondo la vista proposta nella rotella attribuita a Stradano (una prova dell'incisione si trova al Metropolitan Museum di New York). Come cortigiano di Ferdinando I, Giovanni Niccolini, intese probabilmente celebrare la conclusione del monumento equestre al terzo Granduca con una coppia di incisioni, delle quali sin qui è ignota la seconda. I suoi uffici dovettero includere compiti di Guardaroba perchè la scatola, a giudicare dalla leggerezza e dalla forma, era destinata a contenere un colletto a lattuga, che Giovancarlo deve aver usato prima di divenire cardinale nel 1644. Stando alla cromia azzurro violetta del fondo ed alle girali dorate, che in forma simile compaiono su armature di Cosimo II e dei suoi figli, si tratta sicuramente di un lavoro fiorentino databile intorno al 1625-1630. Si tratta di un oggetto unico nel suo genere e di certa provenienza storica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211698
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • STEMMI coperchio della scatola - familiare - Stemma - Giovancarlo di Cosimo II Medici (1611-1663) - cfr. foto allegata
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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