piviale, opera isolata - manifattura italiana (seconda metà sec. XIX)

piviale, 1850 - 1899

Il piviale è confezionato con dieci pannelli in ciniglia di seta di colore viola broccata in oro e argento filati; la decorazione è costituita da tralfi fioriti che, con andamento a meandro, compongono ampie maglie all'interno delle quali sono mazzi di fiori, pigne, foglie simili a pampini e volute a ricciolo. E' rifinito con un gallone tessuto in filo di seta gialla, oro lamellare e riccio con un motivo a torciglione di foglie e fiori; il cappuccio e l'orlo inferiore sono bordati da una fascia di frange in oro riccio. E' foderato in cotone cerato di colore viola

  • OGGETTO piviale
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tela/ ceratura
    filo di seta
    filo dorato/ lavorazione a telaio
    seta/ broccata in argento
    seta/ broccata in oro
    seta/ ciniglia
  • MISURE Altezza: 143
    Larghezza: 290
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Caraglio (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il motivo decorativo a mazzi di fiori e meandri si ispira a modelli in uso nel corso del sesto-settimo decennio del XVIII secolo, che vennero abbondantemente riproposti nella seconda metà del XIX secolo, epoca a cui va fatto risalire il parato in questione. In particolare, la ripetitività un po' monotona dell'ornato, impostata simmetricamente rispetto ad un asse mediano, era giudicata, già nel secolo precedente, poco adatta per i tessuti destinati all'abbigliamento, ma quanto mai indicata per la confezioni di paramenti liturgici o di tessuti per l'arredo (M. P. Ruffino, Schede dei paramenti sacri, in Forme e colori per il servizio divino. Paramenti sacri dal XVII al XX secolo, catalogo della mostra, Susa 1997). Ristorto, nel suo volume sulla storia di Caraglio del 1974, ricorda come nella notte del 31 ottobre 1869 scoppiò un devastante incendio che distrusse la sacrestia e buona parte dei paramenti; il parroco, don Domenico Tallone (in carica dal 1862 al 1889), con l'aiuto dei parrocchiani provvide ben presto a dotare nuovamente la chiesa di ciò che era andato perduto. E' possibile che i numerosi parati ottocenteschi presenti in sacrestia siano dovuti a questa consistente provvista di nuovi arredi in seguito alla disgrazia (M. Ristorto, Caraglio nei secoli, Cuneo 1974, p. 134)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210901
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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