Pavarolo - notturno. veduta di Pavarolo

dipinto, 1940 - 1956

La compisizione, giocata su intensi toni di blu e di giallo è resa con un forte grado di stilizzazione. In primo piano sembra di scorgere una serie di figure non altrimenti identificabili. Nella parte superiore del dipinto una serie di edifici tra cui spicca, al centro una torre. In alto a destra un grosso disco suggerisce la luna. L'opera è posta entro cornice con profilo e luce rettangolare con vetro. Battuta liscia; ampio passepartuot. Tipologia a fascia unica liscia verniciata di nero. Sul retro, in alto, gancio metallico per sospensione

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta/ pittura a tempera
    VETRO
    METALLO
    legno/ intaglio/ verniciatura
  • MISURE Altezza: 59
    Lunghezza: 50
  • ATTRIBUZIONI Casorati Francesco (1934/)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Barbaroux
  • INDIRIZZO via Bogino, 18, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto venne acquistato per L. 75.000, unitamente ad altre opere, secondo una politica di promozione degli artisti locali intrapresa dalla Provincia di Torino a partire dal quarto decennio del Novecento, all'Esposizione di Arte Contemporanea di Torre Pellice del 1956, Art-Club- Torino, Associazione Pro Torre Pellice, 7° mostra d'Arte Moderna, catalogo della mostra (Torre Pellice, Collegio Valdese, 21 agosto-3 settembre 1956), Torino, 1956, s.p., n. . L'opera si colloca all'inizio del percorso artistico del pittore (Torino, 1934/); in quello stesso anno, dopo aver già esposto anche a Genova e Milano, tre sue opere vengono accettate alla Biennale di Venezia. Figlio di Felice Casorati e di Daphne Maugham, il quale, pur partendo da una formazione nell'ambito famigliare, rielabora il modello paterno, nella piena padronanza della pratica pittorica sia dal punto di vista compositivo che coloristico, inserendovi una particolare visione della natura in chiave surrealistico-simbolistica. Pertanto, paesaggi ben noti, come quelli di Pavarolo, si veda il caso in esame, vengono riletti attraverso l'immaginazione dell'artista in una visione simbolico-mitica e risolti in gruppi strutturali con città fortilizio, gruppi di guerrieri, barche e battelli che raggiungeranno, sulla soglia degli anni sessanta, il limite della sintesi astratta. Anche la tecnica scelta, la tempera, rientra in una pratica frequente nella produzione dell'artista, così come la partitura ritmica della composizione per lunghe linee verticali, l'assenza di volume, la scelta di una cromia, cara anche alla madre, giocata sui gialli ed i blu, A. Balzola (a cura di), Francesco Casorati. Mostra antologica 1956-1991, catalogo della mostra (Asti, settembre-ottobre 1991), Chieri, 1991, pp. 12-23. La cornice, sia per la tipologia, estremamente semplice, sia per la presenza sul retro di etichette inventariali dell'Ente e dell'esposizione alla Promotrice, è da considerarsi coeva al dipinto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210660
  • NUMERO D'INVENTARIO 95713
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro cornice/ in basso/ su etichetta rett. metal., in nero - Provincia di/ Torino/ Invent. N. 95713 - Mallé L./ Verdoia O - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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