passaggio del fiume Po da parte di Vittorio Emanuele II di Savoia. passaggio del fiume Po da parte di Vittorio Emanuele II di Savoia
Su uno spiazzo ricoperto di erba, posto sulla destra, un drappello di cavalieri, di vari gradi dell'esercito sabuado, è in attesa di guadare il fiume, il cui corso sinuoso è accennato con varie sfumature di azzurro sulla sinistra. Alla testa dell'esercito, reso dalla varia cromia tra il bianco ed il bruno dei cavalli, le uniformi blue e le piume chiare di alcuni copricapi, su un cavallo dal pelo fulvo e la criniera scura vi è Vittorio Emanuele di Savoia, rappresentato di profilo, in età matura, con la sciabola in vita; con le mani tiene le briglie dell'animale, fermo in attesa di ordini. Sullo sfondo, a destra, una macchia di verde di un bosco e sulla sinistra, separato da una sottile striscia di albero all'orizzonte un ampio brano di cielo sfumato da toni più intensi al celeste pallido
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 55
Lunghezza: 102
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ATTRIBUZIONI
Raimondi Edoardo (1837/ 1919)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
- INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, collocato nella Sala Terza all'annuale esposizione della Promotrice del 1867, venne acquistato dal Ministero degli Interni per lire 480, secondo una caratteristica prassi di promozione dell'arte contemporanea piemontese promosso, in primo luogo, dagli stessi sovrani, (V. Bona, Catalogo degli Oggetti d'Arte ammessi alla XXVIII Esposizione, catalogo della Mostra (Torino, Società Promotrice delle Belle Arti, 17 aprile 1867), Torino 1867, p. 13, n. 288; L. Rocca, Album della Pubblica Esposizione del 1867, Torino 1867, p. 56; A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. IV). Entrò a far parte delle collezioni della Provincia di Torino, probabilmente, con l'acquisto da parte dell'Ente nel 1885 dello juvarriano Palazzo delle Segreterie di Stato che, con il trasferimento della capitale a Firenze (1864), mutò ruolo da sede ministeriale a sede, a partire dal 1866, della Prefettura, direttamente dipendente dal Ministero degli Interni e, dal 1872 anche della Provincia di Torino. L'autore (Parma, 1837-Reggio Emilia, 1919), figlio del paesista Carlo, si dedicò a tele di soggetto militare e di genere con le quali fu presente anche alle esposizioni della Promotrice torinese nel settimo/ottavo decennio dell'Ottocento, che riscossero larghi apprezzamenti presso i contemporanei, ma è stato successivamente poco studiato dalla storiografia. Parte del suo corpus di opere è andato perduto, ma le opere ad oggi note, come l'esemplare in esame, denotano una cultura figurativa dalle multiformi influenze: un retaggio tardo romantico unito a influenze fontanesiane nel paesaggio e parziali derivazioni dal macchiaiolismo, ad vocem, in Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei Pittori e degli Incisori Italiani, Torino, 1975, vol. 9, pp. 302-303
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210592
- NUMERO D'INVENTARIO s.n
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE TO
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI retro cornice/ in basso/ su etichetta rett. metal., in nero - Provincia di/ Torino/ Invent. N - Raimondi E - corsivo - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0