ritratto di Carlo Emanuele III di Savoia

dipinto 1750 - 1774

Il personaggio, stante, è rappresentato con il busto di tre quarti ed il volto rivolto verso l'osservatore. Porta la parrucca color cenere con i riccioli raccolti dietro le spalle. Indossa una marsina gialla riccamente ornata da passamaneria in filo argentato che si scorge, sia in corrispondenza della parte terminale delle maniche, dotata di bottoni, che sulle tasche. Al di sopra, la corazza con ricco motivo decorativo dorato in corrispondenza del giro manica e lateralmente. Sulle spalle, chiuso da un ricco gioiello ad uso di fermaglio, il manto regale di colore rosso e decorato da nodi sabaudi ricamati, internamente rivestito d'ermellino. Al collo porta il collare dell'ordine della SS.ma Annunziata. Il sovrano in una mano, appoggiata sul fianco, tiene il bastone del comando, mentre l'altra è posata su un elmo piumato con ricchi motivi decorativi dorati. Di fianco ad esso, su un cuscino color porpora ornato da gallone dorato, la corona reale. Gli oggetti sono posti su un tavolo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 120
    Lunghezza: 75
  • ATTRIBUZIONI Clementi Maria Giovanna Battista Detta Clementina (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
  • INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Carlo Emanuele III, re di Sardegna (Torino, 1701-73), è raffigurato in età ormai matura, con una precisa attenzione alla resa delle caratteristiche fisiognomiche. Nella tela sono presenti i simboli del potere regio. Risulta evidente, pertanto, l'ufficialità del ritratto, e, forse, l'allusione, per la presenza di simboli della guerra, a un preciso messaggio politico. L'opera, da un punto di vista stilistico e per i rimandi a opere note dell'artista, è stata attribuita alla Clementina (Torino, 1690-1761), celebre ritrattista di corte dell'età di Carlo Emanuele III, A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, VI; per un profilo biografico della pittrice, A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1963, Torino, vol. I, pp. 326-329; A. Griseri, voce Clementi, Maria Giovanna Battista, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 1982, vol. 26, pp. 379-380; S. Sven-Villard, voce Clementi, Maria Giovanna Battista, in Saur Allgemeines künster-Lexicon, Munchen-Leipzig, 1998, pp. 506-507. L'opera, di buona qualità, appare, infatti assimiliabile, sia per la resa fisiognomica del volto, lievemente allungato, del volto del sovrano, sia per la tipolgia delle vesti e il taglio della composizione, ad un tela oggi nel castello di Racconigi (inv. 3217), C. Bertana-G. Cambursano (a cura di), Iconografia e collezionismo sabaudi, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, 21 dicembre 1982-31 gennaio 1983), Torino, 1983, p. 32, e ad un ovale attualmente utilizzato come sovrapporta in una sala del Josefstädter Theater di Vienna, B. Thomas, Drei savoyisch-Sardinische herrscherporträts in Wien, in Wiener Jahrbuch für kunstgeschichte, vol. XXXIV, Wien, 1981, pp. 188-197, fig.127. Il modello ebbe notevole fortuna critica dal momento che fu ripreso nella litografia raffigurante il sovrano, su disegno di Francesco Gonin (1831), scelta ad illustrazione dell'opera di Modesto Paroletti Iconografia Sabauda, pubblicata a Torino nel 1832. Tuttavia, la totale mancanza di documentazione sul dipinto, indicato in Palazzo Della Cisterna solo negli inventari recenti, impone cautela sia nell'attribuzione, dal momento che il settore della ritrattistica richiede ancora notevoli approfondimenti e la stessa pittrice nell'ultimo decennio di attività risulta affiancata dalla presenza del poco noto figlio Fedele (notizie nel terzo quarto del XVIII secolo), sia per quanto riguarda le ipotesi sulla provenienza dell'opera che né figura tra i pochissimi dipinti acquistati dall'Amministrazione della Provincia, unitamente al Palazzo, nel 1940, né risulta indicata negli elenchi sino ad oggi reperiti di tele acquistate dagli antiquari piemontesi in quegli stessi anni al fine di completare l'arredo delle sale di rappresentanza della nuova sede (L. Faccchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo dela Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti-B. Signorelli, Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 152). Potrebbe trattarsi di uno dei ritratti dinastici indicati nell'inventario, parzialmente conservatosi, degli elementi d'arredo presenti nel Palazzo delle Segreterie di Stato all'atto di acquisto da parte della Provincia di Torino nel 1886
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210569
  • NUMERO D'INVENTARIO 163673
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro cornice/ in basso/ su etichetta rett. metal., in nero - Provincia di/ Torino/ Invent. N. 163673 - Mallé L./ Verdoia O - corsivo - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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