penitente ricevuto dal pontefice

disegno, ca 1590 - 1600

Disegno a penna e acquerello seppia su carta. Al centro del foglio si intravede una specie di campana in filigrana, delle dimensioni di mm 60 x 45. Il disegno raffigura le scalinate di un fastoso palazzo, su cui un personaggio interpretabile come un papa (ha la tiara in testa) dà udienza ad un altro personaggio discinto in atteggiamento di penitente. In primo piano tre personaggi assistono all'evento (due sono di spalle, mentre quello a sinistra è rivolto verso lo spettatore); sulle scale vi sono altri spettatori e, in alto, il seguito papale. Lo stemma con tiara e chiavi decussate su uno scudo ovale, visibile in alto a destra, sopra una porta che immette in un giardino, conferma che il personaggio raffigurato al centro del disegno in abito ecclesistico è un papa.

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ penna/ acquerellatura
  • ATTRIBUZIONI Guerra Giovanni (1544/ 1618): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Veronese Paolo
    Scuola Romana Del Sec. Xvii
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
  • LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
  • INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si sa quando il nostro cartone, o meglio disegno, sia entrato a far parte delle collezioni sabaude. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il disegno veniva assegnato a Paolo Veronese col numero d'inventario 1 (Bollea L. C., 1932, p.490): attribuzione che ritroviamo nell'inventario del 1856, mentre in quello del 1933 N. Gabrielli lo si riferiva alla scuola romana del sec. XVII (Gabrielli N., 1933, pp. 182, 196). In occasione della mostra del 1982 il disegno è stato studiato da Claudio Bertolotto (in Romano G., 1982, pp. 272-274), che ne ha identificato l'esatta iconografia (già descritta sopra nel campo DESO). Lo studioso ha messo in evidenza come le figure che popolano il disegno siano stilisticamente affini a quelle disegnate da Giovanni Guerra nella Storia di Ester all'interno del libro di schizzi conservato nella Biblioteca Universitaria di Genova, databile tra il 1590 e il 1600. Ricordando che in una lettera del 1599 il Guerra si definiva "pittore e architetto" Bertolotto nota, a proposito della fantasiosa architettura visibile nel disegno, che la ''ariosa scenografia di edifici sempre variati in pianta e alzato, animati da nicchioni, esedre, logge e balaustre, arricchiti da scalee e giardini, trova innumerevoli riscontri nelle grandiose ville cinque-seicentesche fatte costruire a Roma e nel Lazio da papi e cardinali"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209730
  • NUMERO D'INVENTARIO 301
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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