Santa Caterina d'Alessandria

disegno, ca 1616 - ca 1618

Disegno a matita e carboncino con pochi tocchi di gesso; l'uso del carboncino è particolarmente vistoso nel primo foglio in alto e si attenua nei fogli restanti. Il cartone si compone di sei fogli di color seppia di varie dimensioni appoggiati su un fondo di tono grigio chiaro ben visibile in alto sopra la testa della santa. Vi è raffigurata santa Caterina d'Alessandria in piedi, con la palma del martirio nella mano sinistra e la mano destra appoggiata sulla ruota.

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita/ carboncino/ gessetto
  • ATTRIBUZIONI D'enrico Antonio Di Giovanni Detto Tanzio Da Varallo (bottega)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Gaudenzio Ferrari
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
  • LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
  • INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Gaudenzio Ferrari col numero d'inventario 13, visibile stampato ad inchiostro in basso a destra (Bollea L. C., 1932, p.491). Tale attribuzione, accettata da N. Gabrielli (1933, pp. 154, 197), è stata respinta da G. Romano (in Romano G., 1982, pp. 268-270), che, su suggerimento di Giovanni Testori, ha riferito alla bottega dei fratelli D'Enrico il nostro cartone e il compagno raffigurante santa Lucia, anch'esso in Accademia Albertina (n. 318, NCTN: 00209729). Lo studioso ha individuato le affinità stilistiche che legano il cartone alle quattro tele di Tanzio da Varallo nel Museo del Paesaggio di Pallanza, e ai relativi disegni preparatori collocati nella Pinacoteca di Varallo (Baiocco S., 2000, pp. 177-180, nn. 45-48). La maestosità e il fluente panneggio della santa del cartone si avvicinano al san Giovanni e alle sante Caterina e Apollonia di Pallanza che, all'epoca della mostra del 1982, si ritenevano eseguite intorno al 1630. Francesco Frangi (1999, pp. 134-135, 138-139) e, successivamente, Silvia Colombo (in Bona Castellotti M., 2000, p. 92, n. 10) hanno dimostrato come la realizzazione delle quattro tele di Pallanza si collochi tra il novembre 1616 e il gennaio 1618, fornendo indirettamente un nuovo appiglio alla datazione del nostro cartone, nuovamente accostato alle tele in un recente intervento di Simone Baiocco (2000, pp. 172-173)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209728
  • NUMERO D'INVENTARIO 313
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI in basso a destra - 13 - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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