compianto sul Cristo morto
disegno,
ca 1574 - ca 1575
Giovenone Giuseppe Il Giovane (1524/ Ante 1609)
1524/ ante 1609
Carboncino, gesso, tracce di acquereLlo seppia e bistro; il cartone è composto da sedici fogli; non compaiono tracce di ricalco, ma sono visibili i segni della quadrettatura per il riporto. Il cartone raffigura Cristo morto disteso a terra su un lenzuolo ai piedi di Maria, lo sostengono la Maddalena e Pietro di Arimatea; a sinistra della Madonna ci sono san Giovanni Evangelista e una pia donna , a destra Nicodemo con in mano il vaso con mirra e aloe e una figura maschile con tre chiodi in mano; sullo sfondo si vede un paesaggio con i tre crocifissi in alto a destra
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ gessetto/ acquerellatura/ bistro
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ATTRIBUZIONI
Giovenone Giuseppe Il Giovane (1524/ Ante 1609): esecutore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Gaudenzio Ferrari
Ferrari Gaudenzio, Bottega
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Gaudenzio Ferrari col numero d'inventario 24, visibile stampato ad inchiostro in basso a sinistra (Bollea L. C., 1932, p.491). Tale attribuzione è stata accettata da G. Colombo (1881, p. 244) e, dubitativamente, da E. Halsey (1904, p. 123), mentre N. Gabrielli (1933, pp. 157, 197) lo citava come opera della bottega di Gaudenzio. La prima attribuzione a Giuseppe Giovenone il Giovane si deve a Giovanna Galante Garrone (Opere Arte, 1976, p. 33) ed è stata accettata dalla critica successiva (Sciolla G. C., 1979, p. 20). Paola Astrua (in Romano G., 1982, pp. 224-226) ha evidenziato come il cartone costituisca il modello preparatorio per il Compianto sul Cristo morto collocato sull'altare del transetto destro della parrocchiale di Mongrando San Lorenzo. Il cartone presenta una maggiore qualità rispetto al dipinto; inoltre vi è proposta una nuova iconografia di Compianto, alternativa al modello gaudenziano rappresentato dalla Deposizione n. 51 della Galleria Sabauda, più volte ripreso dai collaboratori del maestro (come testimonia il cartone n. 327 di Bernardino Lanino in Accademia Albertina, NCTN: 00209694). La figura maschile coi tre chiodi in mano, raffigurata in alto a destra, rappresenta una moderna meditazione sui volti "caricati" leonardeschi, connessa ad analoghi esiti caricaturali di Bernardino Lanino in San Paolo (1565) e in San Giuliano a Vercelli. Il Compianto della parrocchiale di Mongrando fu dipinto a seguito delle disposizioni della visita pastorale del 1574, data che costituisce un sicuro termine "post quem" per il nostro cartone (Astrua P. in Dalmasso F./ Galante Garrone G./, Romano G., 1995, p. 43)
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209712
- NUMERO D'INVENTARIO 324
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - 24 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0