Madonna con Bambino, San Pietro, Santo Stefano e devoti
disegno
ca 1579 - ca 1581
Giovenone Giuseppe Il Giovane (1524/ Ante 1609)
1524/ ante 1609
Carboncino (con uso di sfumino), gesso, acquerello seppia; il cartone è composto da sedici fogli uniti per sovrapposizione dei bordi; lungo il lato superiore corre una fascia di supporto cartaceo di tonalità più chiara. Il Cartone raffigura, a destra, la Madonna seduta col Bambino in braccio, a sinistra san Lorenzo che presenta due devoti inginocchiati in abiti cardinalizi, al centro san Pietro in piedi con le chiavi nella mano destra e un libro nella sinistra; sullo sfondo in alto a sinistra è abbozzato a carboncino un corteo di gentiluomini a cavallo preceduti da armigeri, mentre a destra sono visibili architetture appena accennate
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ gessetto/ acquerellatura
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ATTRIBUZIONI
Giovenone Giuseppe Il Giovane (1524/ Ante 1609): esecutore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Lanino Bernardino
Ferrari Gaudenzio, Bottega
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Bernardino Lanino col numero d'inventario 10 (visibile stampato ad inchiostro in basso a sinistra) e san Pietro veniva confuso con san Giuseppe (Bollea L. C., 1932, p.491). Tale attribuzione era scartata da N. Gabrielli (1933, pp. 157, 196), che lo riferiva alla bottega di Gaudenzio Ferrari. La prima attribuzione a Giuseppe Giovenone il Giovane si deve ad Andreina Griseri (1956, pp. 85, 140; 1958, p. 85) ed è stata accettata dalla critica successiva (Sciolla G. C., 1979, p. 16; Dalmasso F./ Gaglia P./ Poli F., 1982, p. 185). Paola Astrua (in Romano G., 1982, pp. 222-224) evidenziava la qualità delle due figure di donatori, prove di quell'abilità ritrattistica riconosciuta a Giuseppe Giovenone il Giovane sia dalle fonti contemporanee che da quelle sette-ottocentesche. Come la stessa studiosa dimostra in un recente intervento sull'argomento (in Dalmasso F./ Galante Garrone G./ Romano G., 1995, pp. 42-43), il cartone va messo in relazione con il quadro attualmente collocato nella Pinacoteca Arcivescovile di Vercelli, ma proveniente dalla chiesa di San Pietro Apostolo di Crova. La chiesa fu fondata in antico dai benedettini di Santo Stefano di Vercelli (si spiega così la presenza dei due santi nel cartone), che l'arcivescovo cardinale Bonifacio Ferrero, commendatario dell'abbazia, sostituì con i canonici lateranensi nel 1536, nel tentativo di risollevarla dalla crisi. Il tentativo fallì, ma la crisi dei decenni successivi non impedì ai Ferrero di commissionare al Giovenone la tavola per la chiesa di Crova, che, secondo l'ipotesi di P. Astrua, dovrebbe risalire agli ultimissimi anni dell'ottavo decennio o agli inizi del decennio successivo. La studiosa propone inoltre di identificare in Bonifacio Ferrero il donatore ritratto frontalmente, accompagnato da un altro cardinale dello stesso casato (Pietro Francesco o Guido). Il numero 12, visibile in basso a destra, e la cifra II, in alto a destra, si riferiscono verosimilmente ad inventariazioni precedenti quella carloalbertina
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209711
- NUMERO D'INVENTARIO 310
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - 10 - lettere capitali - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0