Santi e visioni del Giudizio Universale, della Morte e delle anime del purgatorio

disegno, ca 1580 - ca 1589

Il disegno è eseguito ad acquerello seppia e biacca; il cartone è composto da cinque fogli giuntati per sovrapposizione dei bordi. Al centro si vede una figura sdraiata su un letto, appoggiata sul braccio destro; sulla sinistra vi sono tre santi interpretabili come la Maddalena, Antonio Abate e Gerolamo; sulla destra si vede la morte armata di un dardo a capo di un gruppo di demoni con libri in mano. Nella zona inferiore del cartone c'è una visione dell'inferno; in quella superiore una visione del giudizio con Cristo al centro circondato da santi e angeli che suonano trombe

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquerellatura
  • ATTRIBUZIONI Lanino Pietro Francesco (attribuito): esecutore
    Lanino Gerolamo (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Gaudenzio Ferrari
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
  • LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
  • INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Gaudenzio Ferrari col numero d'inventario 45 (Bollea L. C., 1932, p.492). Il Bollea (1932, p. 463) ha proposto un'identificazione con il "disegno di chiar e scuro di resuretione de' morti, larg. p. 2, alt. 20" citato nell'inventario del 1631 (Campori G., 1870, p. 91), ma l'ipotesi non regge, come ha dimostrato Giovanna Galante Garrone (in Romano G., 1982, pp. 171-172). L'attribuzione a Gaudenzio è stata ripresa da G. Colombo (1881, p. 245) e da N. Gabrielli (1933, pp. 156, 197). La prima attribuzione, anche se dubitativa, ai figli di Bernardino Lanino si deve alla su citata Galante Garrone che notava l'affinità stilistica del cartone con due disegni della Biblioteca Reale, n. 15955 e n. 14659, databili rispettivamente verso l'inizio e la fine del nono decennio e legati ad opere di Pietro Francesco e di Gerolamo Lanino. La studiosa non ha specificato a quale dei due fratelli si debba il cartone, evidenziandone tuttavia la "fattura rapida e sicura (in particolare nel gruppo centrale) con partiti chiaroscurali netti e semplificati, di tipo quasi xilografico, giocati su due tonalità seppia, rialzate da tocchi di biacca. Non si è individuato il dipinto da collegare al cartone
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209699
  • NUMERO D'INVENTARIO 345
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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