salita di Cristo al monte Calvario
Disegno a carboncino, acquerello seppia, tracce di lumeggiature a biacca, contorni ripassati in alcuni punti a matita; il cartone è composto da quattro fogli di varia grandezza giuntati per sovrapposizione dei bordi, cui si aggiunge, nel margine superiore, una striscia di carta di circa cm. 5. Al centro si vede Cristo con le mani giunte, vestito solo di un panno legato sui fianchi, con la corda intorno al collo tirata da uno sgherro sulla sinistra che lo conduce al Calvario; all destra del Cristo si intravedono san Giovanni Evangelista (più indietro) e la Madonna; in prossimità del margine destro si intuisce la figura di un committente presentato da un personaggio che potrebbe identificarsi con san Gerolamo; sul retro al centro si vede un altro sgherro a cavallo
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ acquerellatura/ matita
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ATTRIBUZIONI
Lanino Bernardino (attribuito): esecutore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Gaudenzio Ferrari
Ferrari Gaudenzio, Bottega
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Gaudenzio Ferrari col numero d'inventario 43, visibile stampato ad inchiostro in basso a sinistra (Bollea L. C., 1932, p.492). Tale attribuzione è stata ripresa da G. Colombo (1881, p. 244), mentre N. Gabrielli lo considerava opera della bottega di Gaudenzio (1933, pp. 157, 197). Va segnalato come nell'inventario del 1856 il cartone figurasse come opera del Lanino. Giovanna Galante Garrone (in Romano G., 1982, pp. 162-165) lo considerava "strettamente connesso alla produzione laniniana del quinto decennio", proponendo una datazione "negli anni dell'attività milanese e in particolare novarese del pittore, documentata fra il 1546 e 1553". Non è stata individuato il dipinto di cui il cartone costituisce il modello. Il numero 522 visibile in basso a sinistra si riferisce verosimilmente ad una inventariazione precedente quella carloalbertina
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209698
- NUMERO D'INVENTARIO 343
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - 43 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0