San Protasio
disegno,
1527/12/29 - 1535/10/23
Giovenone Gerolamo (1488-1490/ 1555)
1488-1490/ 1555
Disegno a carboncino e matita; il cartone è composto da tre fogli di dimensioni quasi omogenee, disposti orizzontalmente e sovrapposti lungo i bordi. Non appaiono segni di ripassatura a coltello o di traforatura. Vi è raffigurato san Protasio in piedi e rivolto verso destra; la mano sinistra è sul petto, mentre la destra regge una spada la cui punta poggia a terra
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ matita
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ATTRIBUZIONI
Giovenone Gerolamo (1488-1490/ 1555): esecutore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Gaudenzio Ferrari
Ferrari Gaudenzio, Bottega
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Gaudenzio Ferrari col numero d'inventario 21, visibile stampato ad inchiostro in basso a sinistra (Bollea L. C., 1932, p.491): attribuzione solo parzialmente accettata da N. Gabrielli che lo riteneva opera della bottega di Gaudenzio (Gabrielli N., 1933, pp. 157, 197). Successivamente G. Romano (1970, p. 21) lo metteva in relazione con la tavola dell'Art Gallery di Aukland raffigurante san Protasio, all'epoca ritenuta opera di Bernardino Lanino. Lo studioso proponeva un'attribuzione a Gerolamo Giovenone convalidata successivamente da L. Mallè (1971, p. 206), che suggeriva una datazione all'avanzata maturità del Giovenone, in prossimità degli affreschi della chiesa di San Giuliano a Vercelli. Silvia Ghisotti (in Romano G., 1982, pp. 104-107) collegava la tavola di Aukland e la sua compagna, raffigurante san Gervasio (presente nello stesso museo), al documento del 29 dicembre 1527 (Romano G., 1982, pp. 96-97) con cui Gerolamo Giovenone si impegnava ad eseguire un trittico per la cappella della Congregazione di sant'Ambrogio nella chiesa di San Francesco a Vercelli, opera i cui pagamenti si protrassero fino al 23 novembre 1535 (Romano G., 1982, pp. 96-98). Nel trittico dovevano essere raffigurati i santi Gervasio e Protasio nelle tavole laterali e sant'Ambrogio in quella centrale: quest'ultima attualmente si trova sulla parete destra del sesto altare della navata sinistra della chiesa di San Francesco di Vercelli. La studiosa su citata suggeriva che il san Protasio, cui il cartone si riferisce e che costituiva lo scomparto sinistro del trittico, sia stata l'ultima tavola ad essere eseguita dal Giovenone, per via della più marcata influenza gaudenziana visibile nel capo reclinato del santo. La Pinacoteca dell'Accademia Albertina conserva anche il cartone raffigurante san Gervasio (n. 339; NCTN: 00209683)
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209682
- NUMERO D'INVENTARIO 321
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - 21 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0