Madonna con Bambino

disegno, ca 1530 - ca 1531

Il disegno è eseguito a carboncino e matita; il cartone si compone di tre fogli di misure non omogenee uniti per sovrapposizione dei bordi, supportati nei lati lunghi da due bande laterali composte da tre frammenti cartacei per lato. Non appaiono tracce di ripassatura a coltello o di traforatura per lo spolvero. Vi è raffigurata la Madonna che regge il Bambino con la mano destra; questi sta in piedi sul ginocchio destro della madre; la Madonna ha un libro aperto nella sua mano sinistra

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ carboncino/ matita
  • ATTRIBUZIONI Giovenone Gerolamo (1488-1490/ 1555): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Gaudenzio Ferrari
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
  • LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
  • INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Come testimonia l'inventario del 1832 il cartone, l'unico della serie, rimase per qualche tempo in possesso del "Sig.r Cavaliere Pietro Datta", che nel 1852 (data di un nuovo inventario) risulta averlo già restituito. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Gaudenzio Ferrari col numero d'inventario 36 (Bollea L. C., 1932, p.492): attribuzione che ritroviamo ancora nell'inventario steso da N. Gabrielli, che lo metteva in relazione con la tavola centrale del trittico della Madonna del Rosario di Gattinara, opera di Gerolamo Giovenone (Gabrielli N., 1933, pp. 155, 197). Successivamente A. Griseri lo ha assegnato alla scuola di Gaudenzio (Griseri A., 1958, p. 85), mentre la prima attribuzione a Gerolamo Giovenone si deve a Giovanni Romano (1970, p. 21) sulla scorta dell'accostamento alla tavola del Giovenone di Gattinara già proposto da N. Gabrielli. Michela Di Macco (in Romano G., 1982, pp. 100-103) ha evidenziato come il modello di riferimento del pittore piemontese sia qui Gaudenzio Ferrari "pur privato del vitalismo proprio di Gaudenzio e letto con la consapevolezza tecnica più strettamente dipendente dalla radice nordica defendentiana", proponendo un confronto con un disegno, attribuito a Gaudenzio da Giovanni Romano e databile al 1529, della National Gallery di Dublino. La studiosa rilevava come la tavola di Gattinara, così debitrice verso la ricordata invenzione gaudenziana, presenti nel panneggio che copre le gambe della Madonna le medesime soluzioni adottte dallo stesso Giovenone nella tavola raffigurante sant'Agata della parrocchiale di Santhia, databile al 1531. Alle medesime conclusioni, circa datazione di tavola e cartone, approda S. Baiocco in un recente intervento critico successivo al restauro del trittico di Gattinara (Baiocco S., 2003, pp. 11, 17-19)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209681
  • NUMERO D'INVENTARIO 336
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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