VARJ CAPRICCJ. scene allegoriche

stampa stampa di invenzione,

Allegorie-simboli

  • OGGETTO stampa stampa di invenzione
  • MATERIA E TECNICA ACQUAFORTE
  • ATTRIBUZIONI Tiepolo Giovanni Battista (1696/ 1770): inventore/ disegnatore
    Tiepolo Gian Domenico (1727/ 1804): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda, Fondo Grafica
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Accademia delle Scienze
  • INDIRIZZO Via Accademia delle Scienze, 6, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Formulata da Giovanni Battista Tiepolo, la serie dei 10 Capricci fu pubblicata per la prima volta nel 1751 dall'incisore e collezionista Anton Maria Zanetti, nella terza edizione della sua raccolta di Chiaroscuri. Nella lettera di dedica al principe di Liechtenstein in data 26 gennaio 1751, lo Zanetti ricordava di aver inserito alcune incisioni "che di propria mano ha inventate ed intagliate il celebre Signor Gio: Battista Tiepolo, che essendo di uno spiritoso e saporitissimo gusto, sono degne di onoratissima stima".Nel 1785 venne fatta un'edizione autonoma dei Capricci, preceduta da un frontespizio che recava la data della nuova pubblicazione e il nome del dedicatario, Girolamo Manfrin: "VARJ CAPRICCJ/ Inventati, ed incisi/ DAL CELEBRE GIO. BATTISTA TIEPOLO/ nuovamente pubblicati, / E DEDICATI/ al Nobile Signore/ l'ILL. mo S. GIROLAMO MANFRIN/ MDCCLXXXV". Rizzi ritiene verosimile una partecipazione preponderante di Domenico alla promozione dell'opera, in un momento di recupero dei rami paterni (sono gli anni successivi alle edizioni del Catalogo, dal quale peraltro i Capricci rimasero escusi).Dalle annotazioni sugli inventari della Pinacoteca risulta che Giovanni Vico donò al museo sette incisioni nel 1877 e tre nel 1884: otto stampe sono ancora conservate nell'Album 30 (Stampe di scuola veneziana H/1), fogli 55-58; due si trovano nell'Album 31 (Stampe di scuola veneziana H/2) fogli 22-24; il frontespizio della raccolta (composta dunque di undici rami, e probabilmente giunta a Torino già nella forma di edizione autonoma promossa da Domenico dal 1785) è collocato nell Album 5 n. inv. 895, e, nonostante la mancanza di informazioni sicure, risulta verosimile una sua provenienza dalla medesima collezione Vico, tra la fine degli anni '70 e gli inizi degli anni '80
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209435-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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