borsa del corporale,
La borsa è realizzata con un pannello di taffetas ed è foderata con un pannello di taffetas rosso. Al centro è ricamata la croce raggiata e i bordi sono rifiniti da un falso gallone eseguito a ricamo, a foglie lobate ondulate, da cui si originano quattro fiorellini. La tasca è foderata con tela di lino bianca
- OGGETTO borsa del corporale
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'elegante ed aereo ricamo, giocato sul raffinato intreccio fra volute dorate e sottili tralci fioriti e fronzuni, si ricollega alla cultura e al gusto della metà del Settecento, come illustrano i confronti assai stringenti, non solo per l'impostazione del disegno, ma anche per il motivo a foglie lobate ondulate dei galloni a ricamo, con la pianeta conservata presso il Tesoro della Cattedrale di San Giusto a Susa (C. Bertolotto, G. Amprino (a cura di), Il Tesoro della Cattedrale di San Giusto. Arredi sacri dal VII al XIX secolo, catalogo della mostra di Susa, Torino 1998, pp. 142-243, scheda n. 5 di M. P. Ruffino) e quella identica della Parrocchiale di Cravagliana ( F. Fiori, I paramenti, in Cravagliana. Segni artistici e storici negli arredi e nei paramenti sacri, Novara 2001, pp. 134-135, scheda n. 17), con la pianeta della parrocchiale di Nizza Monferrato (Ragusa e A. Torre (a cura di), Tra Belbo e Bormida: luoghi e itinerari di un patrimonio culturale, Torino 2003, p. 279, scheda n. 9 di M. P. Ruffino). Ritorna in testimonianze piemontesi anche l'idea dei fiori, dal gusto esotico, realizzati in filati metallici (si veda, in particolar modo il paliotto di San Benedetto da Norcia del Museo Civico di Savigliano, cfr. G. Romano (a cura di), Realismo caravaggesco e prodigio barocco. Da Molineri a Taricco nella Grande Provincia, catalogo della mostra, Savigliano 1998, pp. 260-261, scheda n. 56 di A. M. Colombo; si veda anche M. Viale Ferrero, Tessuti e ricami, in V. Viale (a cura di), Mostra del barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, p. 13, scheda n. 25; M. Colombo, Il patrimonio tessile della cattedrale, in Il duomo di Casale Monferrato. Storia, arte e vita liturgica, atti del convegno (Casale Monferrato, 16-18 aprile 1999), Novara 2000, pp. 190-191). Il parato appare anche accostabile colla pianeta dell'Opera Pia Migliavacca (N. Gabrielli, Arte e cultura ad Asti attraverso i secoli, Torino 1977, p. 118), con una pianeta di Vocca (A. Trovati, L'addobbo sacro in Valsesia, in "Atti e Memorie del terzo congresso piemontese di antichità ed arte. Congresso di Varallo Sesia, Torino 1960,p. 146, fig. 27) e della cattedrale di Alessandria (C. Spantigati (a cura di), La cattedrale di Alessandria, Torino 1988, p. 68, tav XXIIIA ). Sulla base di questi confronti si colloca il paramento intorno al 1750-1760, e lo si attribuisce dubitativamente ad un ricamatore piemontese, sottolineando, però, che erono modelli assai diffusi in questo torno di anni, come testimoniano i numerosi esempi attribuiti a Milano, noto centro di ricamo, come si evince da attestazioni documentarie (ad esempio G. Tibaldeschi, Documenti per la storia dell'arte vercellese, in "Bollettino storico vercellese", 2003, anno XXXII, n. 2, p. 159) e da manufatti (D. Lebole, Storia della chiesa biellese. Le pievi di Puliaco II - Gifflenga - Santhià - Ivrea - Naula, Biella 1980, pp. 633, 636; A. Barberis (a cura di), Il corredo tessile, in Argenti, oggetti e paramenti del Duomo di Valenza, Torino 1991, pp. 65-66, scheda n. 12; G. Mazza, C. Spantigati (a cura di), Le collezioni del Museo Civico di Casale. Catalogo delle opere esposte, Tortona 1995, p. 160, scheda n. 82 di A. Barberis; M. Dell'Omo, F. Fiori, I tesori degli emigranti. Arte, artigianato ed emigrazione nel Cusio e nella diocesi di Novara dal Cinquecento al Settecento, Novara 2004, p. 40). Sulla diffusione di questa tipologia ornamentale si veda, ad esempio, G. Scaramellini (a cura di), I tesori degli emigranti. I doni degli emigrati della provincia di Sondrio alle chiese di origine nei secoli XVI-XIX, catalogo della mostra di Sondrio, Cinisello Balsamo 2002, p. 350, scheda n. 310 di G. Perotti; L. Fornari Schianchi (a cura di), "Per uso del santificare et adornare". Gli arredi di Santa Maria della Steccata. Argenti \Tessuti, Perma 1991, pp. 183, scheda n. 103 di I. Silvestri; Tesori d'arte dell'Annunziata di Firenze, catalogo della mostra, Firenze 1987, pp. 457-458, scheda n. 109 di P. Peri; A. Garzelli, Museo di Orvieto. Museo dell'Opera del Duomo, Bologna 1972, pp. 120-121, scheda n. 471)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208868-3
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0