paramento liturgico, insieme - manifattura francese (metà sec. XVIII)

paramento liturgico, 1740 - 1750

Il parato, formato da una pianeta una stola e un manipolo, è confezionato con cannellato broccato: il fondo, ottenuto dalla trama e dall'ordito di fondo, entrambi tinti in viola, è impreziosito da un minuto decoro, creato da un ordito di pelo sempre viola, formato da teorie sfalsate a scacchiera di vasi stilizzati, intervallati, in senso orizzontali da piccoli fiorellini: Sullo sfondo si stagliano, con andamento a scacchiera, bouquet creati da bizzari elementi vegetali, intervallati, in senso verticali, da sinuose foglie di felce e, in senso orizzontali, da motivi ad esse crati da foglie lanciolate con un bordo perlinato terminanti con un fiorellino. I disegni sono creati da trame broccate in oro filato, oro lamellare e oro riccio. L'insieme è rifinito con galloni coordinati, in oro filato e seta gialla, decorati con triangoli contrapposti: quello più alto e smerlato da ambo i lati, mantre quello più sottile è smerlato solo da un lato. La fodera è in taffetas di seta viola

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA altri
    filo di seta/ lavorazione a telaio
    filo dorato/ lavorazione a telaio
    seta/ broccata
    seta/ cannellato
    seta/ taffetas
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La produzione tessile degli anni Trenta del Settecento è caratterizzata dalla ricerca della tridimensionalità: sugli sfondi, spesso decorati con minuti disegni di controfondo, emergono, con vigore plastico, piante, fiori, frutti, elememti architettonici, sculture e perfino paesaggi; una libertà, nella scelta dei soggetti, legata all'introduzione, nelle manifatture lionesi, della tecnica del "point rentré" che permetteva di rappresentare il passaggio fra le zone di luce e le zone d'ombra dei motivi raffigurati. Molto spesso, inoltre, il soggetto era fantastico, ancora desunto dal vocabolario ornamentale delle stoffe bizarre, ma veniva reso in modo naturalistico, suggerendone lo spessore e la consistenza materica. In tale decennio vennero create stoffe sontuose, cariche di trame supplementari, scelte sia per l'abbigliamento che per l'arredo liturgico (sulla produzione tessile fra il 1730-1740 si rimanda soprattutto a A. Jolly. Seidengewebe des 18. Jahrhunderts. II. Naturalism, Riggisberg 2002). Se l'impaginazione della composizione e soprattutto i motivi di controfondo potrebbero collocare la stoffa presa in esame a questo decennio (si veda C. Buss, Seta oro e argento. Le sete operate del XVIII secolo, Milano 1992, pp. 64-65; A. Geromel Pauletti (a cura di), Le Stoffe degli Abati. Tessuti e paramenti sacri dell'antica Abbazia di Monastier e dei territori della Serenissima, catalogo della mosra, Treviso 1997, pp. 62-63, scheda n. 21; A. Jolly, 2002, pp. 267-268, scheda n. 152), alcuni elementi fanno posticipare la datazione al 1740-1750. Fin dagli inizi del decennio successino, infatti, a questi tessuti, vennero prediletti manufatti dalle composizioni più leggiadre ed aeree ( P. Thornton, Baroque and Rococo Silks, Londra 1965, pp. 125-129; M. Cuoghi Costantini, I tessuti del '700: la seduzione della tecnologia, in La collezione Gandini del Museo Civico di Modena. I tessuti del XVIII e XIX secolo, Bologna 1985, p. 51; N. Rothstein, L'etoffe de l'elegance. Soieries et dessins pour soie du XVIII° siècle, Paigi 1990, pp. 192-200; C. Buss, Seta oro e argento. Le sete operate del XVIII secolo, Milano 1992, p. 75) ed è proprio in questo torno di anni che può essere collocato il tessuto preso in esame: sebbene la composizione richiami esempi del quarto decennio (si veda C. Buss, Seta oro e argento. Le sete operate del XVIII secolo, Milano 1992, pp. 64-65; A. Geromel Pauletti (a cura di), Le Stoffe degli Abati. Tessuti e paramenti sacri dell'antica Abbazia di Monastier e dei territori della Serenissima, catalogo della mostra, Treviso 1997, pp. 62-63, scheda n. 21; A. Jolly, 2002, pp. 267-268, scheda n. 152), appare più prossima a testimonianze del decennio successivo (A. Jolly, 2002, pp. 214-215, scheda n. 121; P. Thornton, 1965, pp. 126-127, 180-181, tav. 82A; N. Rothstein, 1990, pp. 111-112, tavv. 159-160; D. Devoti, D. Digilio e D. Primerano (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, pp. 110-111, scheda n. 60 di D. Digilio). Inoltre, l'andamento sinuoso degli elementi ornamentali a foglia di felce e a foglie lanciolate "ad esse" sembrano richiamare, con il loro andamento sinuoso, la struttura a meandro, creata dalle maniffature francesi proprio alla metà di questo decennio (si veda in particolare C. Buss (a cura di), Il disegno a meandro nelle sete broccate 1745-1775, catalogo della mostra, Milano 1990). Il tessuto, nato probabilmente per l'abbigliamento, è uscito, come si evince dalla tecnica tessile e dalla vivacità della composizione, da un'abile manifattura, da collocare, assai probabilmente, in Francia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208852-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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