ritratto di convittore della Basilica di Superga

dipinto, 1775 - 1799

Il personaggio è rappresentato stante, di tre quarti. Lo sguardo è rivolto verso l'osservatore. Sopra la parrucca color cenere, con boccoli sopra le orecchie, porta lo zucchetto scuro. Indossa mozzetta violacea con bottoni, profilo e risvolto rossi; al di sotto rocchetto con ampia fascia in pizzo bianco e fodera rossa. Porta al collo una croce dorata con pietre preziose. Con una mano tiene alcuni fogli sollevati e con l'altra un volumetto con legatura marrone, parzialmente appoggiato ad un tavolo, rappresentato scorciato, ricoperto da tappeto rosso. A sinistra, una tenda verde funge da quinta. La tela è posta entro cornice di profilo e luce rettangolare. Interamente dorata. Battuta liscia doppia fascia modinata. Gancio circolare metallico collocato in alto, posteriormente, per sospensione

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    METALLO
    tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 95.7
    Larghezza: 70.7
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Convento dei Servi di Maria
  • INDIRIZZO Strada Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima indicazione circa la presenza di dipinti nel palazzo attiguo alla Basilica di Superga è registrata nell'inventario del 1754, senza specificazione topografica e iconografica, tuttavia, la citazione del ritratto di monsignor Fontana, terzo Preside della Basilica, lascerebbe presupporre che si tratti anche di ritratti. Nel 1768 una serie di nove dipinti, senza soggetto, è indicata al piano terreno, nella manica nord, nella stanza attigua a quella del trucco, gioco antesignano del bigliardo. Nella guida a stampa di Felice Pastore edita nel 1797 l'autore precisa che tra gli ambienti più notabili del palazzo vi fosse "il gran salone, ove la Real Corte si trattiene il giorno della Natività di M.V., ed è questo ornato di ritratti di quei Presidi, e Convittori, che furono promossi alla dignità di Arcivescovi, e Vescovi, i quali si resero, e si rendono tutt'ora l'ornamento di quasi tutte le diocesi dello Stato, non meno che delle esterne." (F. Pastore, Soperga Notizie della Reale basilica raccolte da Felice Pastore, Torino, 1797, p. 25). Tale collocazione è ribadita da buona parte della guidistica ottocentesca sino all'ultimo decennio del secolo quando, in occasione del riallestimento delle sale al primo piano ed al piano terreno per ospitare l'Appartamento reale ed altri ambienti di rappresentanza, i dipinti vennero trasferiti nella Biblioteca ove attualmente si trova anche l'esemplare in esame, Tutti a Superga ricordi e impressioni di un visitatore, Torino, 1894, p. 37; L. Selvaggi, La Biblioteca di Superga, in "Accademie e Biblioteche d'Italia", n. 32, Roma, 1982, p. 237. In assenza di indicazioni inventariali circa l'identità dell'effigiato, molto probabilmente un religioso che ricoprì la carica di arcivescovo come testimoniano la croce e l'abbigliamento, e di informazioni documentarie specifiche sul dipinto in esame, ad un'analisi stilistica l'opera si può datare all'ultimo quarto del XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208721
  • NUMERO D'INVENTARIO da 283 a 305
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI cornice/ retro/ su etichetta rettangolare dent - Superga D.C./ 288/ 1908 - lettere capitali - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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