ritratto di Giovanni Giorgio Collomb

dipinto, 1852 - 1852

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto; il corpo frontale, il volto di tre quarti; lo sguardo è rivoloto verso destra. Porta sopra i capelli castani lo zuccotto scuro; indossa una mozzetta azzurra con ill risvolto ed i profili rossi abbottonata sul davanti dalla quale esce un colletto blu profilato bianco, in due strisce inamidate. Al di sotto si intravede il rocchetto bianco riccamente ornato di pizzi. Una mano tiene un crocifisso rivolto verso lo spettatore. Sullo sfondo, appena abbozzato, a sinistra una tenda drappeggiata marrone funge da quinta, e a destra una finestra rettangolare lascia vedere un brano di cielo azzurro con nubi. Nella parte inferiore ampia fascia griga con iscrizione in nero su quattro righe

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 86.2
    Larghezza: 65.7
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • ATTRIBUZIONI Curta Francesco (notizie 1852)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Convento dei Servi di Maria
  • INDIRIZZO Strada Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima indicazione circa la presenza di dipinti nel palazzo attiguo alla Basilica di Superga è registrata nell'inventario del 1754, senza specificazione topografica e iconografica, tuttavia, la citazione del ritratto di monsignor Fontana, terzo Preside della Basilica, lascerebbe presupporre che si tratti anche di ritratti. Nel 1768 una serie di nove dipinti, senza soggetto, è indicata al piano terreno, nella manica nord, nella stanza attigua a quella del trucco, gioco antesignano del bigliardo. Nella guida a stampa di Felice Pastore edita nel 1797 l'autore precisa che tra gli ambienti più notabili del palazzo vi fosse "il gran salone, ove la Real Corte si trattiene il giorno della Natività di M.V., ed è questo ornato di ritratti di quei Presidi, e Convittori, che furono promossi alla dignità di Arcivescovi, e Vescovi, i quali si resero, e si rendono tutt'ora l'ornamento di quasi tutte le diocesi dello Stato, non meno che delle esterne." (F. Pastore, Soperga Notizie della Reale basilica raccolte da Felice Pastore, Torino, 1797, p. 25). Tale collocazione è ribadita da buona parte della guidistica ottocentesca sino all'ultimo decennio del secolo quando, in occasione del riallestimento delle sale al primo piano ed al piano terreno per ospitare l'Appartamento reale ed altri ambienti di rappresentanza, i dipinti vennero trasferiti nella Biblioteca ove attualmente si trova anche l'esemplare in esame, Tutti a Superga ricordi e impressioni di un visitatore, Torino, 1894, p. 37; L. Selvaggi, La Biblioteca di Superga, in "Accademie e Biblioteche d'Italia", n. 32, Roma, 1982, p. 237. Il dipinto, pertanto, venne commissionato per proseguire la serie settecentesca e fu pagato il 7 marzo 1852 al pittore Francesco Curta L. 40 di Piemonte. Poche sono le notizie, a tutt''oggi pervenute sul pittore, nativo di Gressoney e presente alle esposizioni della Promotrice del 1847 con il dipinto "Mater amabilis" e nel 1853 con "Il pensiero", E. Bellini, Pittori piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento (dalle Promotrici Torinesi), Torino, 1998, p. 123.No Manno
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208708
  • NUMERO D'INVENTARIO da 283 a 305
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI retro, in blu - 34 D.C - lettere capitali - a impressione - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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