Madonna di Lampedusa. Madonna con Bambino e Santa Caterina d' Alessandria

dipinto, 1831 - 1849

I personaggi sono stanti, dietro un parapetto con iscrizione dedicatoria. A sinistra S. Caterina, di tre quarti con il volto di profilo, rivolto alla madre ed al Bambino, porta i capelli biondi raccolti e coperti da un lungo velo bianco, annodato in corrispondenza delle orecchie, e trattenuto dalla corona dorata; indossa una camicia chiara con le maniche arrotolate al gomito che lasciano vedere la manica affusolata di una sottoveste, ed una tunica di color nocciola con scollo profilato da una fascia azzurra ornata. Una mano è portata vicino al petto e l'altra tiene la ruota dentata rappresentata parzialmente. La Vergine, con il busto frontale, il volto verso lo spettatore, porta la corona dorata sopra il lungo velo azzurro, dal risvolto perla, trattenuto da un fermaglio a rombo, dorato, sotto il collo; veste rosa dalle maniche affusolate, bordate di blu, come la cinta. Con una mano indica il Figlio e con l'altra lo tiene all'altezza del busto; porta la corona e tiene alcuni fiori

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 78.5
    Larghezza: 64.2
  • ATTRIBUZIONI Massabò Leonardo (1812/ 1886)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Convento dei Servi di Maria
  • INDIRIZZO Strada Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è documentato nel palazzo attiguo alla Basilica di Superga sin dai primi inventari patrimoniali compilati negli anni settanta del XIX secolo, tuttavia, non è stato possibile ricostruire attraverso la documentazione disponibile, in quale esatta data l'opera vi sia pervenuta. L'assenza di ulteriori iscrizioni o etichette inventariali impediscono di conoscere un'eventuale provenienza da altra residenza sabauda. Per quanto attiene alla cronologia, la dedica, per quanto possa anche essere stata giustapposta, a Carlo Alberto, divenuto re di Sardegna nel 1831, permette di ipotizzare che l'opera sia stata eseguita intorno al quarto decennio dell'Ottocento. Il nome dell'artista, Leonardo Massabò (Porto Maurizio/IM, 1812-1886) compare nelle indicazioni inventariali ottocentesche: l'artista, nel corso degli anni trenta, visse principalmente in Roma, acquisenendo una formazione di stampo classicista con Francesco Podesti (1800-1895) e Francesco Coghetti (1804-1875) e cominciava ad ottenere le prime, significative committenze in patria e nella capitale; nessuna menzione dell'opera compare nel catalogo della mostra a lui dedicata nel 1990 e nel suo più recente profilo biografico, A. Zencovich, Un pittore negli ideali dell'affermazione municipale a Porto Maurizio: Leonardo Massabò (1812-1886), in L. Ughetto, Antonio Zencovich (a cura di), Leonardo Massabò e l'Ottocento nella Riviera Occidentale, Genova, 1990, pp. 57-73; R. Berzaghi, ad vocem, in E. Castelnuovo (a cura di), L'Ottocento, Milano, 1991, vol. II, pp. 909-910. Da un punto di vista stilistico l'opera, forse copia o derivazione di un originale cinquecentesco, come indurrebbe a pensare anche l'accesa cromia, manifesta, tuttavia, nella tipologia dei volti di Santa Caterina e del Bambino, elementi ricorrenti sino alla tarda produzione dell'artista, come confermato anche da alcuni confronti con il suo corpus grafico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208686
  • NUMERO D'INVENTARIO 7 S.M
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro tela, in rosso - S. M. 7 - Massbò L - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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