ritratto del cardinale Sigismondo Gerdil

dipinto, 1783 - 1783

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, di tre quarti: lo sguardo è rivolto verso lo spettatore, il viso ed il busto sono lievemente girati verso destra. Il viso, maturo, appare solcato da rughe, la fronte stempiata, i capelli lievemente ingrigiti in corrispondenza delle tempie. Sul capo porta lo zuccotto rosso. Indossa la mozzetta, parimenti rossa, che scende fino al gomito, chiusa frontalmente da una fila di bottoni, sulla quale porta una ricca croce dorata raggiata ed, al di sotto, un rocchetto dalle maniche ricamate. Con una mano tiene la berretta clericale con tre canti. Sfondo neutro di colore scuro. La tela è posta entro cornice di profilo e luce rettangolare; battuta liscia; fascia modinata. Sulla fronte interamente dorata, verniciata gialla nello spessore. Sul retro, in alto, gancio metallico per sospensione

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
    METALLO
    legno/ intaglio/ doratura/ verniciatura
  • MISURE Altezza: 84
    Larghezza: 71.4
  • ATTRIBUZIONI Fariano P (notizie 1783)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Convento dei Servi di Maria
  • INDIRIZZO Strada Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, unitamente alla serie di ovali rappresentanti eminenti figure di cardinali legati alla storia sabauda, stilisticamente riferibili ad altro autore e con una diversa datazione, è ricordato per la prima volta nella riedizione della monografia di Felice Pastore del 1828 (F. Pastore, Storia della Real Basilica e Congregazione di Soperga, Torino, 1828, p. 46) collocato nel Refettorio ove oggi sono disposti i ritratti dei pontefici e tale allestimento è ribadito da buona parte della guidistica ottocentesca sino all'ultimo decennio del secolo quando, in occasione del riallestimento delle sale al primo piano ed al pian terreno per ospitare l'Appartamento reale ed altri ambienti di rappresentanza, i dipinti vennere trasferiti nella Biblioteca, Tutti a Superga ricordi e impressioni di un visitatore, Torino, 1894, p. 37; L. Selvaggi, La Biblioteca di Superga, in "Accademie e Biblioteche d'Italia", n. 32, Roma, 1982, p. 237. In assenza di note di pagamento che certifichino la natura della committenza e dell'autore, l'scrizione sul retro della tela appare di particolare rilievo: un'intera dinastia di pittori, per lo più attivi come frescanti ed ornatisti, è documentata presso la corte sabauda a partire dall'inizio del XVIII secolo, A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1966, vol. II, pp. 456-457. Tuttavia, non è stato possibile identificare, nei repertori noti, nessun personaggio il cui nome iniziasse con la lettera P (forse Pietro o Paolo); appare pertanto probabile che si tratti di un ulteriore rappresentante della famiglia per il quale saranno opportuni approfondimenti documentari. Da un punto di vista stilistico, l'opera appare di modesta qualità, nonostante il prestigio del personaggio rappresentato; la figura è rappresentata secondo stilemi tradizionali, con gli attributi essenziali della dignità cardinalizia, senza rivelare ad alcun aggiornamento del gusto in senso neoclassico, peraltro già stabilizzatosi nella ritrattistica di corte.Il Gerdil (Samoëns, 1718-Roma, 1802) fu personaggio di spicco nell'ambito della società ecclesiastica piemontese del XVIII secolo. Formatosi presso i barnabiti, iniziò l'attività di insegnante a Casale Monferrato ove fu ordinato sacerdote nel 1741; nel 1749 venne nominato professore di filosofia pratica all'Università di Torino per subentrare, successivamente, alla cattedra di teologia morale. Nel 1758 venne nominato precettore del primogenito di Vittorio Amedeo III, il futuro Carlo Emanuele IV; nel 1773 venne creato cardinale da Clemente XIV e gli ultimi decenni della sua vita sono coronati da numerosi incarichi presso la corte pontificia ed un'intensa pubblicistica. Per un profilo biografico, P. Stella, ad vocem, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 53, Roma, 1999, pp. 391-397.Un ulteriore ritratto del Gerdil venne realizzato da Michele Cusa (Rimella 1799-1872) per la serie degli uomini illustri fedeli alla dinastia sabauda che ornano la Galleria del Daniel al primo piano del Palazzo Reale di Torino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208685
  • NUMERO D'INVENTARIO 317
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro tela/ al centro, in nero - Sigismondo Gerdil precettore/ [...] A. R./ il principe di Piemonte - Fariani P - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1783 - 1783

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'