progetto di altare

disegno, 1861 - 1861

L'altare, alla romana, è rappresentato frontalmente. Poggia su tre gradini acquerellati in grigio; la mensa, posta su alto zoccolo, è ornata da una specchiatura rettangolare arricchita da cornici geometrizzanti che delimitano il medaglione centrale mistilineo ove è rappresentato l'agnello accucciato. Lo stesso tipo di specchiatura è ripetuta ai lati dell'altare ed in entrambi i casi sono delimitate da coppie di colonnine doriche. Al di sopra struttura a tre gradoni ornati da motivo a losanghe. Tabernacolo con timpano e portella con rappresentazione del calice. Al di sopra il crocifisso ed un tronetto con cupola ornata e suddivisa in spicchi con croce apicale. Toni di grigio, rosa e giallo. Il disegno è montato su un cartoncino grigio che funge da passepartout. Esso è posto entro cornice di profilo e luce rettangolare con vetro. Tipologia a gola; battuta liscia; fascia esterna modinata. Interamente dipinta con effetto marmorizzato in beige e varie sfumature di grigio

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquerellatura
    cartoncino
  • ATTRIBUZIONI Ferri Domenico (1797/ 1869)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Convento dei Servi di Maria
  • INDIRIZZO Strada Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'assenza di ulteriori etichette inventariali e di precisi riscontri documentari non ha permesso di precisare se si tratti di un arredo proveniente da altra residenza sabauda, secondo una prassi che fu ripetutamente utilizzata per ammobiliare la sede in esame, o se, sin dall'origine, esso facesse parte del patrimonio in dotazione del palazzo attiguo alla Basilica di Superga. L'autore dovrebbe identificarsi in Domenico Ferri (Malvezzi/BO, 1795-Torino, 1878) scenografo, pittore ed architetto, padre di Augusto (Bologna, 1829-Pesaro, 1895) scenografo, prima alla corte madrilena, e dal 1870 attivo per il Teatro Regio di Torino, nonché decoratore ornatista di importanti palazzi torinesi, quali palazzo Dal Pozzo della Cisterna. Dagli anni cinquanta dell'Ottocento il Ferri, anche in associazione con i figli, è documentato in qualità di decoratore di corte in Palazzo Reale, a Moncalieri, al castello del Valentino e, soprattutto, fu il responsabile dell'ampliamento di palazzo Carignano, lodato dalla rivista "L'Arte in Italia" del 1869 e 1871, il suo progetto più impegnativo, A. Pacia, voce Ferri Domenico, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol.47, Roma, 1997, pp. 135-137; M. Angiolillo, voce Ferri Domenico, in S.A.U.R., vol. 39, Munchen-Leipzig, 2003, p. 108.. Appare probabile pertanto che il disegno, del tutto inedito nel corpus grafico dell'artista che annovera anche numerose tavole per scenografie teatrali, fosse un dono del Ferri stesso ai sovrani o a membri della famiglia reale. Il progetto, che non ebbe realizzazione (S. Ortolani, Le chiese di Roma illustrate n. 13. S. Giovanni in Laterano, Roma, s.d., pp. 57, 61) tradisce una cultura, nonostante la data avanzata, legata a modelli classicisti di gusto Restaurazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208676
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI in basso/ al centro, in nero - Progetto dell'altare da erigersi nella Cappella del SS.mo Sacramento nella Basilica Lauretana. Aprile 1861 - Ferri D - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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