scrigno, opera isolata - ambito giapponese (metà sec. XIX)

scrigno, post 1850 - ante 1870

A parallelepipedo. Sul lato frontale si aprono un cassetto e due sportellini a battente; all'interno è ulteriormente suddiviso in sei cassettini di uguali dimensioni. E' dotato di maniglie, serrature e sostegni laterali in metallo. La decorazione si ispira a motivi orientali e raffigura rami fioriti ed uccellini. Revisione 2022: armadietto con sette cassetti, chiuso da due ante kannon-biraki nella parte superiore, decorato con raffigurazioni di fiori e uccelli (kachō) realizzate tramite inserti di madreperla (raden) su lacca nera. Gli angoli del mobiletto, la serratura e le cerniere sono rinforzati da piastrine metalliche kanagu decorate con motivi fitomorfi. Sui fianchi sono fissate le maniglie (ne rimane solo una), così come sui cassettini vi sono maniglie a forma di ventaglio marziale (gunbai-te)

  • OGGETTO scrigno
  • MATERIA E TECNICA metallo/ stampaggio
    MADREPERLA
    legno/ pittura/ impiallacciatura/ intarsio/ laccatura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Giapponese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' possibile collocare cronologicamente l'oggetto intorno alla seconda metà del XVIII secolo, quando era ancora vivo in Europa ed in Piemonte il gusto per le "cineserie". Al castello di Racconigi, nell'ottica di questa tendenza, nel 1756 vennero acquistate a Londra le carte da parati dei cosiddetti "Appartamenti cinesi", decorate appunto con motivi d'ispirazione orientale. In particolare, la decorazione del cofanetto rimanda a modelli decorativi che si ritrovano, intorno al 1760 - 1770, negli ambienti cinesi di diversi castelli del Piemonte, tra cui Villa Accorsi di Moncalieri e Palazzo Chiablese a Torino ed ad alcuni oggetti laccati del Museo Chiossone di Genova (D. Failla, Lacchie giapponesi nel Museo Chiossone. Manuale di analisi e descrizione catalografica, Genova 1993, p. 73). Revisione 2022: Lo stipetto potrebbe essere di manifattura cinese a ispirazione dei kodansu giapponesi, oppure potrebbe essere stato realizzato in Giappone espressamente per l'esportazione, accentuando la resa sfarzosa data dalla madreperla. Nella classificazione degli oggetti laccati del periodo Edo, gli armadietti o stipi (tansu) comprendevano alcune varietà codificate, tra cui, nella sottocategoria delle suppellettili da intrattenimento (geinō-dōgu), due tipi di stipetti da incenso (kōdansu). I kōdansu nacquero in seno al gioco kō-awase, codificato nel XV secolo dalle regole del maestro Shino Munenobu: i partecipanti devono riconoscere e nominare i singoli odori di numerosi legni aromatici che vengono scaldati per ottenerne la lenta combustione e lasciati fumigare l'uno dopo l'altro. Durante il periodo Edo questo gioco era molto praticato e, oltre al corredo del servizio da gioco, vi erano piccoli e talvolta minuscoli stipetti portatili (kōdansu), di solito a cassettini chiusi da una o due antine, contenenti gli utensili indispensabili e i materiali essenziali usati per giocare partite fuori casa. Lo stipetto di Racconigi ha la struttura a sette cassettini, chiusa da due ante kannon-biraki nella parte superiore (corrispondente a una delle due tipologie di kōdansu) ed è decorato con inserti di madreperla (raden). Uno stipo simile nello stile, ma di maggiori dimensioni, dotato di gambe e di maggior pregio, è datato XIX secolo ed è conservato al Museo Nazionale del Kyushu: in lacca nera con decorazioni in madreperla (raden) del genere "fiori e uccelli" (kachō) è chiamato Kanchōradentansu. In Piemonte esiste un armadietto (tansu) simile, ma a nove cassettini, nella collezione Garda del Museo civico Pier Alessandro Garda (catalogo lacche fig.59 p.119), realizzato tra la fine del periodo Edo e l'inizio del periodo Meiji, probabilmente a Yokohama dopo l'apertura del porto alle navi occidentali. Dopo l'apertura del Giappone al commercio estero nel 1850, il lavoro in raden per i mercati di esportazione divenne presto di nuovo significativo. Le lacche in stile Somada e Shibayama che utilizzavano la tecnica raden divennero popolari e furono esportate in grandi quantità da Yokohama in Europa e negli Stati Uniti. Potrebbe forse essere questo il caso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208609
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5907
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2016
    2020
    2022
  • ISCRIZIONI sotto, in giallo - R 5907 - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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