vaso, opera isolata - manifattura cinese (seconda metà sec. XIX)

vaso, post 1868 - ante 1899

Circolare. Poggiante su quattro piedini; decorato da motivi floreale con rami fioriti e foglie di diversa specie. Al centro presenta un buco circolare. Tutta la decorazione è tealizzata nei toni del bianco, dell'azzurro e del blu. Revisione 2022: Vaso circolare di grandi dimensioni poggiante su tre piedini zoomorfi. La pittura blu realizzata sottocoperta è molto dettagliata nella resa dei dettagli della raffigurazione. Tre uccellini, due in volo e uno appollaiato su un ramo, e un fagiano si mimetizzano nella folta vegetazione; una grande varietà di fiori e arbusti, tra cui ciliegi, crisantemi e peonie, si sussegue realizzata in stile naturalistico. Il bordo aggettante del collo del vaso è decorato con un motivo fitomorfo stilizzato (kara-kusa) ed è ripreso anche sui piedini, mentre lo spessore del bordo superiore è decorato con il motivo della nuvola spiraliforme; la decorazione esterna continua sul bordo interno superiore, facendosi ancor più stilizzata e geometrica. Il bordo è sbeccato. Al centro è presente un foro circolare che consente lo scolo dell'acqua

  • OGGETTO vaso
  • MATERIA E TECNICA porcellana/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Cinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' possibile collocare cronologicamente l'oggetto intorno alla metà del XVIII secolo, quando più vivo era in Europa ed in Piemonte il gusto per le "cineserie". Al castello di Racconigi, nell'ottica di questa tendenza, nel 1756 vennero acquistate a Londra le carte da parati dei cosiddetti "Appartamenti cinesi", decorate appunto con motivi d'ispirazione orientale. Revisione 2022: Il grande vaso può rientrare nella categoria dei vasi da piante o da bonsai di grandi dimensioni realizzati in ceramica decorata in bianco e blu sottocoperta (some-tsuke) di origine cinese e ampiamente realizzati e prodotti anche in Giappone. Molti di questi oggetti vennero esportati anche in Europa, ma a causa delle grandi dimensioni, il loro mercato fiorì in un secondo momento rispetto alle più agilmente trasportabili ceramiche da tavola. Oltre a quella di Hirado, una produzione specializzata in questo tipo di oggetti è quella di Seto, che prende il nome dall'omonima città giapponese nell'attuale prefettura di Aichi. L'origine della ceramica Seto sometsuke risale all'inizio del XIX secolo (periodo Edo). Tamikichi Kato, un vasaio del villaggio di Seto (poi città di Seto), imparò le tecniche di lavorazione della porcellana nel Kyushu e le riportò a Seto per diffonderle (1807). I vasai appresero le tecniche pittoriche della ceramica Seto sometsuke dai vari pittori (eshi) che visitarono Seto. Si dice che le tecniche di produzione e pittura siano state canonizzate nella metà del XIX secolo (periodo Edo). Lo stile decorativo pittorico della ceramica Seto sometsuke che si affermò in questo periodo raffigurava il paesaggio e la natura della regione e fu molto apprezzato alle Esposizioni Universali tenutesi a Parigi e Vienna dalla fine del XIX secolo all'inizio del XX secolo, arrivando a influenzare anche il movimento europero dell'"Art Nouveau". Nel periodo Meiji, la produzione di articoli Seto sometsuke divenne più popolare. Oltre alle stoviglie e alle scatole a più livelli, venivano prodotti anche prodotti di grandi dimensioni come tavoli, lanterne e vasi, secondo una tecnica tramandata sino ad oggi. A questo periodo risalgono anche gli oggetti, come questo, caratterizzati da un decoro molto ricco, mostrando la tendenza all'horror vacui diffusa nel periodo Meiji in tutto il Giappone. Rispetto alle produzioni bianche e blu dalla decorazione più semplificata, di cui sono conservati moltissimi esempi (ad esempio al Castello di Agliè e nella collezione del Mudec), questo esemplare è caratterizzato da una preziosa decorazione pittorica sottocoperta che conferisce al pezzo una qualità decisamente più elevata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208584
  • NUMERO D'INVENTARIO R 8485
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2016
    2020
    2022
  • ISCRIZIONI dentro il vaso, in giallo - R 8485 - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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