vassoio,
1750 - 1774
Di forma rettangolare dagli angoli smussati, presenta nella cornice una decorazione a motivi fitomorfi intervallata alle estremità da due incavi per sorreggere il vassoio. La specchiatura è decorata a cineserie, con isolotti, ponticelli, pagode e imbarcazioni
- OGGETTO vassoio
- AMBITO CULTURALE Ambito Cinese
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Produzione Europea Di Chinoiserie
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E' possibile collocare cronologicamente l'oggetto intorno alla metà del XVIII secolo, quando più vivo era in Europa ed in Piemonte il gusto per le "cineserie". Al castello di Racconigi, nell'ottica di questa tendenza, nel 1756 vennero acquistate a Londra le carte da parati dei cosiddetti "Appartamenti cinesi", decorate appunto con motivi d'ispirazione orientale. L'altro esemplare presenta i numeri d'inventario: R6038 (a pennello giallo); XR 2821 (a pennello azzurro); 318 SM (a pennello rosso). Revisione 2022: I vassoi cinesi di forma rettangolare, che siano semplici, ad angoli inflessi o ad angoli tagliati, tradizionalmente non sono dotati di maniglie o cavità per facilitare la presa. I vassoi di questo tipo sono stati realizzati espressamente per l'esportazione, durante il periodo della fascinazione europea per le cineserie. Questo vassoio crea una coppia perfetta "a incastro" col vassoio n.01-002085005, caratteristica inusuale per i vassoi cinesi. Potrebbe trattarsi di una manifattura cinese in "lacca Cantonese", lavorazione Canton (Guangzhou), destinata a soddisfare le sempre crescenti richieste del mercato europeo, che richiedeva oggetti che rispondessero al grande interesse per le lacche decorate in oro; oltre alle porcellane, infatti, l'oggettistica in lacca alimentò un'importante esportazione verso i mercati occidentali. Oppure potrebbe trattarsi di una produzione europea a imitazione dei modelli decorativi cinesi. Per soddisfare il crescente gusto europeo per la lacca e per competere con un numero crescente di prodotti laccati importati, gli artigiani europei hanno tentato di imitare la lacca asiatica, ideando ricette complesse utilizzando gli ingredienti a loro disposizione, come il sandracca (la resina del Thuya del Nord Africa albero), o gommalacca (una resina derivata dalle secrezioni di un insetto che vive sugli alberi in India). La qualità della lacca d'imitazione europea variava ampiamente: alcune sono così eccellenti sia nel design che nei materiali che oggi può essere difficile distinguerla dalla vera lacca dell'Asia orientale senza un esame dettagliato. Nei paesi europei, le tecniche che imitavano la lacca asiatica erano conosciute con una varietà di nomi, tra cui "Vernis Martin" in Francia e semplicemente "lacca" o "lacca europea" altrove. Poiché la lacca giapponese era considerata la migliore, in Gran Bretagna il termine "japan" venne associato alla lacca nello stesso modo in cui "china" era usata per la porcellana, e la parola "japanned" è ancora usata per descrivere l'imitazione della lacca. Quando applicavano la decorazione della superficie, i japanner basavano i loro disegni su esempi di lacca importata dall'Asia orientale o su disegni stampati come quelli del libro ampiamente diffuso A Treatise of Japaning and Varnishing, di John Stalker e George Parker, pubblicato nel 1688. A volte la decorazione è un chiaro indicatore che un pezzo è stato realizzato in Europa, se sono inclusi motivi occidentali o se la scala dei motivi è incoerente, come grandi fiori o uccelli combinati con minuscole figure umane. A partire dal 1670, un numero crescente di oggetti laccati fu importato dall'Asia. I mercanti della Compagnia inglese delle Indie Orientali fecero sforzi accurati per garantire che i mobili cinesi laccati soddisfacessero le richieste del mercato interno. Nel XVIII secolo, molti pezzi prodotti in Cina per l'esportazione in Europa erano decorati in lacca nera e oro, imitando la lacca giapponese più costosa e più rara, sebbene questa non fosse una tecnica tipicamente cinese. Entro la metà del XVIII secolo, il japanning di fabbricazione europea stava diventando sempre più sofisticato. I motivi cinesi e giapponesi rimasero popolari, ma i disegni cominciarono a riflettere la tradizione occidentale. Le industrie di japanning si sono sviluppate in diversi centri europei, ciascuno con uno stile distintivo. Dopo il 1765 circa la moda della lacca e della japanning sui mobili stava diminuendo, ma le tecniche di verniciatura furono applicate con successo a un nuovo tipo di oggetti in metallo. Si trattava di banda stagnata prodotta commercialmente (lamiera di ferro rivestita di stagno). Un metodo di successo per applicare una vernice simile alla lacca alla banda stagnata è stato sviluppato presso una ferriera a Pontypool in Galles, ed è stato presto adottato dai produttori di Birmingham e delle città vicine, che hanno prodotto un gran numero di vassoi japan, contenitori per il tè e altri piccoli oggetti. La tecnica prevedeva l'essiccazione lenta della vernice nei forni. L'architetto e designer irlandese Eileen Gray (1878 – 1976) studiò l'arte della lacca giapponese lavorando a Parigi con Seizo Sugarawa (1884 – 1937), un artigiano giapponese giunto a Parigi per riparare le lacche esposte all'Exposition Universelle del 1900. Gray è diventata uno dei primi occidentali a lavorare con la vera lacca dell'Asia orientale, che ha applicato ai suoi progetti di mobili contemporanei
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208580
- NUMERO D'INVENTARIO XR 2822
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
2016
2020
2022
- ISCRIZIONI sotto il vassoio, in giallo - R 6038 - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0