Battaglia contro i turchi in cui campeggia un guerriero di casa Savoia (Amedeo VI?). battaglia

dipinto, ca 1620 - ca 1620

Il quadretto raffigura una scena di battaglia: da sinistra procedono cavalieri con la corazza, lo scudo e le bandiere crociate (croce bianca su fondo rosso), guidati da un comandante su cavallo scuro che campeggia al centro con elmo piumato; da destra avanza uno schieramento di guerrieri vestiti all'orientale, con il turbante e grandi vessilli con la mezzaluna. In secondo piano, sulle alture, si erge una città fortificata e turrita.Cornice modanata dorata

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Bianchi Isidoro (1581/ 1662): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scorza Da Voltaggio Sinibaldo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Caserma Chiaffredo Bergia
  • INDIRIZZO Via Santa Croce 4, Torino, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fa parte di una serie di tre tempere raffiguranti scene di battaglia tra principi sabaudi e eserciti orientali. L'iscrizione vergata in grafia antica sul retro di uno dei tre dipinti (inv. 6926), riconduce la serie alla mano di Sinibaldo Scorza e ne fissa la data al 1620. Per la questione attributiva si veda la scheda redatta da C. Arnaldi di Balme in occasione del prestito dell'opera alla mostra "Maestri genovesi in Piemonte" tenutasi a Torino, Galleria Sabauda, nel maggio - ottobre 2004 (catalogo a cura di P. Astrua, A.M. Bava, C.E. Spantigati, edito a Torino nel 2004, pp. 82-83 n. 3): sulla base degli studi recenti condotti da Michela di Macco su Isidoro Bianchi e da Anna Maria Bava sul Morazzone e in particolare sugli affreschi perduti del Castello di Rivoli, due delle tre pergamene (inv. 6926 e 6925) si ritengono da avvicinare non tanto alla mano di Sinibaldo Scorza quanto piuttosto alla scuola lombarda, ai toni concitati e ai colori accesi delle opere morazzoniane, mentre la terza, raffigurante un battaglia a piedi con una città turrita sullo sfondo (inv. 6924), ai modi di Isidoro Bianchi . Sinibaldo Scorza infatti, nato nel 1589 a Voltaggio, presso Alessandria, e formatosi alla bottega di Giovanni Battista Paggi a Genova, fu chiamato nel 1619 a lavorare alla corte di Carlo Emanuele I di Savoia; qui rimase fino al 1625 e, accanto ad un filone di pittura sacra, sviluppò in particolare il suo interesse per i soggetti animalistici e il paesaggio, in contatto con gli artisti fiamminghi attivi a corte (per le vicende biografiche del pittore cfr. la voce compilata da J. K. Ostrowski in "La pittura in Italia. Il Seicento", a cura di M. Gregori e E. Schleier, Milano 1989, t. II p. 885, con bibliografia precedente; per il periodo trascorso alla corte sabauda, in particolare, si vedano le "Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo", di A. Baudi di Vesme, v. III, Torino 1968, pp. 972-973, e A.M. Bava nel capitolo dedicato alla grande Galleria di Carlo Emanuele I nel volume "Le collezioni di Carlo Emanuele I", a cura di G. Romano, Torino 1995, pp. 225-226). Negli inventari seicenteschi delle collezioni ducali non sono menzionate scene di battaglia dello Scorza, che nel 1625 lasciò Torino a causa della guerra tra i Savoia e Genova (vedi A.M. Bava, Artisti genovesi alla corte dei Savoia. Gli anni di Carlo Emanuele I, in P. Astrua, A.M. Bava, C.E. Spantigati, op. cit., 2004, pp. 11-15); non vanno trascurate invece le tangenze con la cultura figurativa della corte torinese di quegli anni e in particolare con il repertorio storico celebrativo dei fasti familiari adottato sia alla Vigna del cardinal Maurizio di Savoia (con opere di Bernardo Castello) sia al Castello di Rivoli, dove lavorano il Morazzone e dal 1623 anche Isidoro Bianchi, lasciando affreschi andati distrutti nell'incendio del 1691, ma di cui resta memoria nella stampa di Bartolomaus Kilian a corredo del libretto dell'opera in musica "La Ramira" (M. Dell'Omo in D. Pescarmona, a cura di, Isidoro Bianchi di Campione. 1581-1662, catalogo della mostra Campione d'Italia 2003, Milano 2003, p. 24). Certe figure della battaglia in questione, che differisce stilisticamente dalle altre due per la stesura più fine e le tonalità più pacate, si possono mettere a confronto con quelle dell'episodio della vita del duca dipinto da Isidoro Bianchi nella sala di Amedeo VIII a Rivoli (M. Dell'Omo in D. Pescarmona, op. cit., 2003, p. 25), con la scena della Battaglia di Crécy dipinta dall'artista campionese nel salone d'onore del Castello del Valentino (M. di Macco, in D. Pescarmona, op. cit., 2003, p. 40) e altre, per le quali si veda nel dettaglio la scheda di C. Arnaldi di Balme nel catalogo citato, 2004, pp. 82-83.L'opera era registrata nel 1879-80 nel Regio Palazzo Vecchio di Torino, Uffici dell'Amministrazione della Real Casa, primo piano, camera n. 8. Nel 1911 risulta al secondo piano, foresterie n. 36, corridoio. Nell'inventario del Palazzo Reale del 1966 essa compare già tra i beni concessi in deposito temporaneo al Comando dei Carabinieri di Piazza Carlina; non essendo indicata la data di consegna e mancando il verbale (è noto solo un elenco - "Allegato B", probabilmente in origine unito al verbale - annotato nel 1978 in occasione di un sopralluogo del dott. Cesare Bertana della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte), non si è in grado di precisare la data del passaggio in consegna (comunque ante 1966)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100207803
  • NUMERO D'INVENTARIO 6924
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2004
    2007
  • ISCRIZIONI retro cornice, alto sinistra, su etichetta - Inv. D.C. 874. Battaglia contro i Turchi in cui campeggia un Guerriero / di Casa Savoia di Sinibaldo Scorza den. Voltaggio (1260) - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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