scena di battaglia

dipinto ca 1638 - ca 1638

Il dipinto è inserito in una semplice cornice in legno intagliato, dipinto di ocra con profili dorati. Rappresenta un grande paesaggio di pianura con fiumi, canali e scene di combattimenti in primo piano con soldati in fuga sulla sinistra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Snayers Peeter (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto appartiene ad un ciclo di tele in origine nella sala delle battaglie al piano terreno di Palazzo Carignano raffiguranti episodi delle campagne belliche condotte dal principe Tommaso di Savoia Carignano. Le vicende storiche della serie sono piuttosto complesse: Marziano Bernardi riferì che Modesto Paroletti nel descrivere la sala delle battaglie nel 1819 segnalò sette tele, sei di autore fiammingo ("un élève de Vandik") e quella rappresentante la "prise de Rhetel" di Leonardo Marini (cfr. M. Bernardi, "Tre palazzi a Torino", Torino 1963, tav. I). Secondo lo studioso nel 1832 quattro battaglie fiamminghe e quella di Marini furono trasferite in Galleria Sabauda, dove furono censite da Alessandro Baudi di Vesme nel "Catalogo della Regia Pinacoteca" con attribuzione ad ambito fiammingo del XVII secolo (talvolta definito come allievo di Van Dyck e Van der Meulen), mentree altre due sarebbero rimaste "al piano terreno di Palazzo Carignano". Una tela, rappresentante la battaglia di Treviri, fu allestita nella sala ventunesima della Pinacoteca e le altre simili nei depositi (cfr. A. Baudi di Vesme, "Catalogo della Regia Pinacoteca di Torino", 1899 p. 161 cat. n. 607; A. Baudi di Vesme, "Catalogo della Regia Pinacoteca di Torino", 1909 pp. 167-168 cat. n. 607). Vesme riferì inoltre che "il principe Emanuele Filiberto di Carignano nel 1710 fece restaurare le sei battaglie in discorso da un certo Carlo Maria Birago". Nel 1963 Bernardi affermò che le quattro di autore fiammingo si trovavano allora a Racconigi, un'altra fiamminga e quella settecentesca a Palazzo Carignano mentre la settima "dovrebbe trovarsi a Palazzo Reale". In realtà le fonti documentarie sembrano indicare che il nucleo originario fosse costituito da cinque battaglie e non sei, le quattro in Palazzo Reale e quella tuttora allestita in Palazzo Carignano. L'inventario del 1710, redatto dopo la morte del Principe Emanuele Filiberto Amedeo (1628/1709), (cfr. Archivio di Stato di Torino, Insinuazione di Torino, 1716, libro II, vol. I, ff. 309 e segg. pubblicato da S. Pinto) indica infatti "Cinque quadri grandi di Battaglie con sue Cornici alla Romana bianche estimati tra tutti lire quindeci mila". Fino ai primi di ottobre del 1831 sono attestati "5 Quadri rappresentanti Battaglie riportate dal Principe Eugenio Carignano £. 3335" (cfr. "Inventaro con Estimo dei Quadri esistenti nel Palazzo di S.A.R. Il Principe Carlo Alberto di Savoja Carignano", datato 2 agosto e 19 ottobre 1831, in ASTO, Archivio Alfieri, m. 29 fasc. 3) e a fine mese risultano portati a Palazzo Reale "5 Quadri grandi rappres.i Battaglie" (cfr. "Nota de' Quadri, Incisioni, e Busti levati dal Palazzo Carignano, e trasportati nel Reale Appartamento occupato da S.M. e nel Regio Guardamobili li 25.26 e 27. 8bre 1831" in ASTO, Carte Alfieri, mazzo 29 fasc. 3 n. 62 pubblicato da S. Pinto). Da qui avvenne il passaggio in Sabauda, forse a ridosso dell'apertura al pubblico nel 1832, dove rimasero fino al 1927, quando un verbale di consegna del 1° aprile 1927 attesta il passaggio delle quattro tele raffiguranti le battaglie di Treviri, di Picardia, di Breda e di Chivasso dalla Pinacoteca a Palazzo Reale (cfr. documento nell'Archivio della Galleria Sabauda gentilmente fornitomi da Clelia Arnaldi), in deposito temporaneo su richiesta del Principe di Piemonte. Furono poi trasferite a Racconigi, inventariate con le etichette prestampate del 1933 (non riscontrabili), e vi restarono fino ad almeno il 1848. Una lettera dell'agosto 1948 inviata al Ministero della Real Casa a Roma indica ancora la presenza in castello delle tele, chieste in "restituzione al Ministero della Pubblica Istruzione" (cfr. "Elenco dei 18 dipinti provenienti dalla R. Pinacoteca di Torino" nell'Archivio Centrale dello Stato, divisione III, miscellanea Ufficio Tecnico, busta 496, documento censito nella banca dati DOCUMENTI relativa al progetto "Studi e ricerche sul Palazzo Reale di Torino" con scheda n. 142340 di Paola Traversi). Un ultimo traferimento portò le battaglie nella Galleria della Sindone di Palazzo Reale, in epoca anteriore al 1966.La restauratrice Maria Concetta Capua, incaricata del recupero di due tele della serie, ha fornito un documento che attesta un precedente restauro avvenuto nel 1749 su cinque battaglie da parte del pittore Giovanni Adamo Wehrlin: "Più di lire settecento ottanta pagate al pittore Gio Adamo Weherling per haver accomodato primariamente li cinque quadri delle battaglie date dal fù I.mo P.pe Tomaso esistenti negli appartamenti di S.A.S. à piano di terra ... [e altri lavori] come da Recapito delli nove dicembre 1749 che rimette con quietanza 780. L. 2.435.8.8" (cfr. ASTO, Archivio Savoia Carignano, Cat 102, § 2, m. 102 cap.57).Prosegue in Osservazioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100207777
  • NUMERO D'INVENTARIO 1784
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro, tela, in basso, a sinistra - P.° P.° R./ 543 [seguito da bollino a vernice gialla] cancellato da pennarello blu - numeri arabi - a impressione nero -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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