pianeta, opera isolata - ambito piemontese (?) (secondo quarto, seconda metà sec. XVIII, sec. XIX)

pianeta,

La pianeta è realizzata con almeno 10 frammenti di taffetas ecru ricamata in oro filato e lamellare e in seta bianca, rosa, rossa, azzurra, blu, gialla e verde. Tralci speculari dorati con andamento mistilineo si dipartono da calici stilizzati dai quali emergono fiori policromi naturalistici policromi. Fiori analoghi accompagnano e si originano dagli stessi tralci. Fogli stilizzate ad esse, eseguite a ricamo in oro filato e lamellare ad imitazione di galloni, delimitano in parte l'orlo, lo scollo e le colonne. La parte inferiore dell'orlo e lo scollo è rifinito con un gallone in oro filato e lamellare. Sulla colonna anteriore, all'altezza del ventre, è stata applicata una toppa in taffetas lanciato con una trama verde e broccato con seta rossa, rosa, viola, ornato con un tralcio fronzuto e fiorito. La fodera è formata da due pannelli di tela di lino cerata tinta in rosa. Sul rovescio della faccia anteriore, all'altezza del petto, è presente un nastro in tela di cotone giallo

  • OGGETTO pianeta
  • MATERIA E TECNICA seta/ taffetas/ broccata/ lanciata
    cotone/ tela
    filo di seta/ lavorazione ad ago
    filo dorato/ lavorazione a ago/ lavorazione a telaio
    lino/ tela
    seta/ taffetas/ ricamo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pianeta è legata al gusto rocaille che caratterizza i ricami di produzione ecclesiastiche collocabili nel secondo quarto del Settecento, come testimoniano, ad esempio, il parato, datato alla metà del Settecento, di Santa Maria della Steccata a Parma (L. FORNARI SCHIANCHI (a cura di), "Per uso del santificare et adornare". Glia arredi di Santa Maria della Steccata. Argenti/Tessuti, Parma 1991, p. 181, scheda n. 101 di M. Cuoghi Costantini), il servizio liturgico, datato al quinto decennio del secolo, della Cappella Palatina di Palazzo Pitti (R. ORSI LANDINI (a cura di), I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze 1988, pp. 130-131, scheda n. 65) e il paliotto, ascritto a ricamatori lombardi e datato alla metà del Settecento, ora conservato presso il Museo Civico di Casale (G. MAZZA e C. SPANTIGATI (a cura di), Le collezioni del Museo Civico di Casale. Catalogo delle Opere Esposte, Tortona 1995,p. 159, scheda di A. Barberis). Si possono inoltre ricordare, per quanto riguarda la produzione piemontese coeva, il Paliotto di san Benedetto Norcia, datato al quarto decennio del Settecento ed attualmente conservato presso il Museo Civico di Savigliano (G. ROMANO, (a cura di), Realismo caravaggesco e prodigio barocco. Da Molineri a Taricco nella Grande Provincia, catalogo della mostra, Savigliano 1998, pp. 260-261, scheda n. 56 di A. M. Colombo) e il paramento di Cravagliana, datato alla prima metà del secolo (F. FIORI, I paramenti, in Cravagliana. Segni artistici e storici negli arredi e nei paramenti sacri, Novara 2001, pp. 134-135, scheda n. 17), con cui condivide una certa attenzione per la resa naturalistica e tridimensionale degli elementi floreali, secondo un gusto che, in campo tessile, si andava diffindendo in Europa dagli anni Trenta, sulla spinta delle invenzioni di Revel. Una pianeta, identica per disegno e gusto a quella di Cravagliana e conservata presso la Cattedrale di San Giusto a Susa, è stata datata dalla Ruffini al terzo quarto del XVIII secolo ed ascritta a maestranze torinesi (C. BERTOLOTTO e G. AMPRINO (a cura di), Il Tesoro della Cattedrale di San Giusto. Arredi sacri dal VII al XIX secolo, catalogo della mostra di Susa, Torino 1998, pp. 142-143, scheda n. 5 di M. P. Ruffino). L'abito liturgico ha subito un pesante rifacimento, durante il quale è stata applicata il rettangolo in taffetas lanciato e broccato, databile nel XIX secolo, periodo durante il quale vi è una ripresa, soprattutto in ambito ecclesiastico, di decori e disegni di gusto settecentesco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205601
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla faccia anteriore, in basso, al centro - A/ RERAE/ VRINC (?)/ F F - lettere capitali - a ricamo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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