piviale, opera isolata - manifattura italiana (terzo quarto sec. XVIII)

piviale,

Il piviale è confezionato con un lampasso, dal fondo in taffetas, eseguito con un ordito ed una trama di fondo verdi, sul quale si snoda una teoria di maglie verticali formate da un nastro di pizzo intorno al quale si avviluppa un tralcio fiorito e fronzuto; ogni maglia racchiude un trionfo di fiori e foglie stilizzati. I motivi decorativi sono realizzati con orditi e trama supplementari bianchi. Per il manto sono impiegati 17 pannelli di lampasso, per lo stolone 2 ed 1 per il clipeo. Lo stolone ed il cappuccio sono rifiniti con un gallone in oro filato, ornato con un tralcio di vite; l'orlo del clipeo con una frangia in oro filato. Una frangia più bassa è posta sull'orlo del manto. Il cappuccio è decorato con tre fiocchi formati da un nastro in taffetas di seta verde cangiante (l'ordito è di una tonalità di verde più chiara rispetto alla trama). Il manto, foderato con 4 pannelli di tela cerata di lino tinta, in origine, in verde, è chiuso da due ganci in metallo argentato

  • OGGETTO piviale
  • MATERIA E TECNICA filo di seta/ lavorazione a telaio
    lino/ tela
    metallo/ argentatura
    seta/ lampasso
    seta/ taffetas
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il decoro del lampasso appare iscrivibile alla tipologia "a meandro" che si sviluppa, in molteplici varianti, soprattutto nel terzo quarto del Settecento. Il tessuto può essere collocato come si evince dai confronti con il servizio liturgico, collocato fra il 1760 ed il 1765, della Cappella Palatina di Palazzo Pitti R. ORSI LANDINI, I Paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze 1988, p. 135, scheda n. 69); Non si può escludere, però, che la data coincida con la donazione e non con la realizzazione del tessuto: appare infatti diffusissima il donare alla chiesa vesti da trasformare in abiti ecclesiastici, come ci testimoniano, solo per fare un esempio dalla donazione da parte di Giuseppe Montesisto, nel 1769, di 9 abiti già appartenuti alla sua moglie alla "chiesa di N.a Sig.ra dell'Apparizione e in Duomo" di savona, dalle quali furono realizzate "sei pianete bellissime ed un ternario con sue tonicelle" (M. TASSINARI, Tessuti e ricami preziosi, in G. ROTONDI TERMINIELLO (a cura di), Un'isola di devozione a Savona. Il complesso monumentale della Cattedrale dell'Assunta. Duomo, Cappella Sistina, Palazzo Vescovile, Oratorio di N. S. di Castello, Savona 2002. p. 266) e, per rimanere in abito piemontese, il piviale, conservato presso la cattedrale di Casale Monferrato, realizzato con pannelli di lampasso, datato al 1740, che conserva ancora tracce delle pences riferibili ad un abito femminile (A. M. COLOMBO, Il patrimonio tessile della cattedrale, in Il duomo di Casale Monferrato. Storia, arte e vita liturgica, Atti del convegno di Casale Monferrato (Casale Monferato, 16-18 aprile 1999), Novatra 2000, pp. 187-188). Infine si può citare; ; ; ; D. DAVANZO POLI (a cura di), Basilica del santo. I tessuti, Roma 1995, p. 76, scheda n. 24; D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, p. 207, scheda n. 171 di D. Digilio). Indue me Domine. I tessuti liturgici del Museo Diocesano di Brescia, Venezia 1998, pp. 144-145, scheda n. 34 di M. Rosadini, ; del Kunstgewerbemuseum der Stadt du Colonia, cfr. B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. Jahrhunderts, Colonia 1976, p. 312, n. 532 ; D. DAVANZO POLI ( a cura di), Tessuti antichi. Tessuti - Abbigliamento - Merletti - Ricami Secoli XIV-XIX, catalogo della mostra, Treviso 1994, p. 79, scheda n. 101; D. DEVOTI e M. CUOGHI COSTANTINI ( a cura di), Musei Civici di Modena. La collezione Gandini Tessuti dal XVII al XIX secolo, Modena 1993, p. 201, scheda n. 338 di I. Silvestri e pp. 201-202, scheda n. 339 di D. Digilio; D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, p. 140, scheda n. 88 di D. Digilio). C. BUSS, Seta oro e argento. Le stoffe operate del XVIII secolo, Milano 1992, p. 130; Conservato nella chiesa di Notre-Dame des Doms ad Avignone (Merveilles d'or & de soie. Trésors textiles de Notre-Dame des Doms du XVI au XIX siècle, catalogo della mostra, Avignone 2000, pp. 50-51, scheda n. 27 di E. Dutocq e O. Valansot) ; G. ERICANI e P. FRATTAROLI (a cura di), Tessuti nel Veneto. Venezia e la Terraferma. Milano 1993, p. 498, scheda n. 169 e p. 499, scheda n. 170 di C. Rigoni; C. Aribaud, Soiries en Sacristie. Fastes liturgiques XVII-XVIII siècle, Parigi 1998, p. 173, scheda n. 103); (D. DEVOTI, G. GUANDALINI, E. BAZZANI, M. CUOGHI COSTANTINI e I. SILVESTRI, La collezione Gandini del Museo Civico di Modena, Bologna 1985, pp. 242-243, scheda n. 194 di E. Bazzani); VILLOTTA (a cura di), I paramenti sacri tra storia e tutela, catalogo della mostra, Tavagnacco 1994, pp. 152-153, scheda n. 53 di M. Lunazzi Mansi), ; R. ORSI LANDINI, I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze 1988, p. 146, scheda n. 80 ; (N. ROTHSTEIN, The excellence of English Brocades - Abegg-Stiftun, Riggisberg, in R. SCHORTA (a cura di), Seidengewebe des 18. Jahrhunderts. Die Industrien in England und in Nordeuropa. 18th-Century Silks. The Industries of England and Northern Europe, Berna 2000, p
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205581
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Sulla fodera del cappuccio, al centro - Giulio e Bernardo Fretti Rera/ 1806 - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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