Madonna e Cristo che intercedono

dipinto, 1675 - 1699

La scena è dominata in primo piano dagli angeli, due di loro rispettivamente con mandolino e arpa. Nel fondo si intravedono la Vergine e Cristo con il globo. I colori sono tendenzialmente chiari

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Bianchi Salvatore (attribuito): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel luglio del 1683 alcuni bolzanesi, emigrati a Milano, promossero la costruzione della piccola cappella adiacente all'oratorio di San Martino "per incitare i popoli alla devozione delle anime del Purgatorio". L'atto di erezione della cappella è purtroppo perduto e questo fatto non permette di comprendere compiutamente le modalità della sua attuazione. La decorazione interna, oggi illeggibile sulle pareti inferiori e solo faticosamente percepibile nella volta, fu attuata negli anni immediatamente seguenti e comunque entro il 1698, anno in cui il sacello è già detto dipinto. Non conosciamo i soggetti dei dipinti delle pareti inferiori, che, come abbiamo detto, sono completamente scomparsi; nella visita pastorale del Morozzo (1823) erano citati con questa dizione: "dipinti con pene che soffrono i dettenuti del carcere del Purgatorio". La volta, invece, se pur molto rovinata, permette di avanzare precise ipotesi attributive. Raffigurante una Gloria di Angeli, con Cristo e la Madonna che intercedono per le anime del Purgatorio, l'affresco si rivela opera del pittore Salvatore Bianchi, originario di Velate(Varese) e molto presente tra Lombardia e Piemonte. L'attribuzione degli affreschi in esame a questo artista scaturisce da raffronti stilistici: in particolare si consideri la volta dell'ossario attiguo alla chiesa di San Quirico di Orta, da lui dipinta nel 1711, ove alcune figure di angeli replicano esplicitamente quelle qui eseguite. Ma sono soprattutto da considerare alcuni aspetti ricorrenti nel suo linguaggio, il vivace movimento compositivo della scena, la luminosa trasparenza dei colori che legano questo dipinto alla lombarda pittura settecentesca. La decorazione bolzanese appare di grande interesse anche sotto il profilo cronologico, poichè coincide con il primo della serie di incarichi affidati al Bianchi nel Cusio, in anni per altro in cui egli risiedeva a Torino. Tuttavia non è da dimenticare che nel 1677 il pittore aveva anche lavorato per Arona e che i suoi contatti con il territorio della Riviera d'Orta potevano essere mediati dai Bonola, in particolare dallo stesso Giorgio Bonola presente nell'ossario vicino alla parrocchiale di Bolzano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198465
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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