borsa del corporale, opera isolata - manifattura italiana (seconda metà sec. XVII)

borsa del corporale,

La borsa è realizzata con un pannello di lampasso broccato. Sul fondo in raso rosso è presente un motivo vegetale stilizzato dal quale nascono piccoli tulipani e foglie color ecrù e broccato con oro lamellare. Il manufatto è foderato con un frammento di tela di lino cerata aragosta. Lungo i bordi è stato applicato un gallone in oro filato e lamellare decorato con una teoria di ruote raggiate intervallate da motivi geometrici. Lo stesso gallone è impiegato anche per realizzare la croce posta al centro della borsa. La tasca è eseguita con un pannello in tela di lino ecrù

  • OGGETTO borsa del corporale
  • MATERIA E TECNICA filo dorato/ lavorazione a telaio
    lino/ tela
    seta/ lampasso/ broccatura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nei primi decenni del Seicento la produzione tessile è caratterizzata da decori di piccole dimensioni e fortemente geometrizzati definiti "motivo a mazze"; un ornato che risponde sia alla moda, di matrice spagnola, di impreziosire gli abiti con galloni che compremettevano la leggibilità di composizione ampie, sia ad una forte crisi economica che colpì l'Europa proprio in quei decenni (T. BOCCHERINI, Il motivo "a mazze". Origine e sviluppo di una tipologia destinata al settore abbigliamento, in T. BOCCHERINI e P. MARABELLI, "Sopra ogni sorte di drapperia...". Tipologie decorative e tecniche tessili nella produzione fiorentina del Cinquecento e Seicento, catalogo della mostra, Firenze 1993, pp. 63-71; E. BAZZANI, Continuità e innovazione nei tessuti d'abbigliamento del Seicento, in D. DEVOTI e M. CUOGHI COSTANTINI ( a cura di), Musei Civici di Modena. La collezione Gandini Tessuti dal XVII al XIX secolo, Modena 1993, pp. 59-64; R. ORSI LANDINI, Il velluto da abbigliamento. Il rinnovamento del disegno, in A. ZANNI, M. BELLEZZA ROSINA e M. GHIRARDI (a cura di), Velluti e Moda tra XV e XVII secolo, catalogo della mostra, Milano 1999, pp. 57-60); col l'inoltrasi nel secolo, per rispondere alle esigenze del mercato e per il mutare del gusto, il disegno perde l'aspetto stilizzato e geometrizzante, per assumere un andamento molto più libero e naturalistico e, parallelamente, si ingrandiscono i rapporti di disegno, prediligendo composizioni più sontuose, movimentate e ricche (P. THORNTON, Baroque and Rococo Silks, Londra 1965, pp. 88-94; D. DEVOTI, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, pp. 26-27; E. BAZZANI, 1993, pp. 75-78 ). L'ampiezza del decoro ci suggerisce quindi una datazione abbastanza tarda, collocabile, per l'impossibilità di leggere la composizione nella sua interezza, alla seconda metà del Seicento; data confermata dai confronti con i tessuti giunti fino ai nostri giorni ( si veda, ad esempio P. THORNTON, 1965, pp. 92, 153, tav 11D e pp. 90, 110, 154, tav. 15B ; F. FIORI, I paramenti, in Cravagliana. Segni artistici e storici negli arredi e nei paramenti sacri, Novara 2001, pp. 126-127, scheda n. 12; B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. Jahrhunderts, Colonia 1976, pp. 282-283, schede nn. 453-454, 457; M. VILLOTTA, I paramenti sacri tra storia e tutela, catalogo della mostra itinerante, Tavagnacco 1996, pp. 136-137, scheda n. 45 di M. Lunazzi Mansi; M. CIATTI (a cura di), "Drappi, velluti, taffetà et altre cose. Antichi tessuti a Siena e nel suo territorio, catalogo della mostra, Siena 1994, p. 137, scheda n. 49 di R. Cappelli; D. DAVANZO POLI (a cura di), La Collezione Cini dei Musei Civici Veneziani. Tessuti Antichi, in Bollettino dei Musei Civici Musei Veneziani d'Arte e Storia, 1989, vol. XXXIII, n. 1-4, pp. 85-87, schede nn. 67-69; R. ORSI LANDINI, I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze1988, p. 93, scheda n. 44; Texlia sacra. Tessuti di pregio dalle chiese valdostane dal XV al XIX secolo, catalogo della mostra di Aosta, Quart 2000, pp. 92-93, scheda n. 25 di M. P. Ruffino; G. CANTELLI (a cura di), Magnificenze nell'arte tessile della Sicilia centro-meridionale. Ricami, sete e broccati delle Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina, catalogo della mostra di Vicenza, Catania 2000, vol. II, pp. 390-391, scheda n. 21 di R. Civiletto e pp. 392-393, scheda n. 22 di M. Vitella; G. SCARAMELLINI, I tesori degli emigrati. I doni degli emigrati della provincia di Sondrio alle chiese di origine nei secoli XVI-XIX, ctalogo della mostra di Sondrio, Cinisello Balsamo 2002, p. 353, scheda n. 320 di G. Perotti). Appaiono coevi anche i galloni, come si evince dal confronto con un frammento della Gandini di Modena (T. SCHOENHOLZER NICHOLS e I. SILVESTRI (a cura di), 2002, p. 270, scheda n. 423 di L. Lorenzini) e con i galloni applicati su una tunicella della parrocchiale di Cravagliana (F. FIORI, 2001, pp. 126-127, scheda n. 12). ;
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205570
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE