manipolo, elemento d'insieme - manifattura italiana (ultimo quarto sec. XVII)

manipolo,

Il manipolo è realizzato con 3 frammenti di velluto ed è foderato con 6 frammenti di tela di lino cerata nocciola. I galloni in oro filato sono impiegati per eseguire le 3 croci poste al centro del troncone e sulle alette. I bordi delle alette sono rifinite con una frangia in oro filato, con la testa decorata con orditi aurei. Sul rovescio, al centro, è stato cucito un nastro in tela di cotone marrone

  • OGGETTO manipolo
  • MATERIA E TECNICA lino/ tela
    seta/ velluto cesellato
    cotone/ tela
    filo dorato/ lavorazione a telaio
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parato, come si evince dalla scritta posta sulla pianeta, è stato donato da un certo Giulio Rera. Il decoro della stoffa potrebbe essere letta come una delle innumerevoli varianti del motivo "a mazze" che si sviluppa alla fine del XVI secolo, per perdurare per tutto il Seicento. Nel corso del XVII secolo, per rispondere alle esigenze del mercato e per il mutare del gusto, il disegno perde quell'aspetto stilizzato e geometrizzante che aveva in origine, per assumere un andamento molto più libero e naturalistico e, parallelamente, si ingrandiranno i rapporti di disegno, prediligendo composizioni più sontuose, movimentate e ricche (P. THORNTON, Baroque and Rococo Silks, Londra 1965, pp. 88-94; D. DEVOTI, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, pp. 26-27; E. BAZZANI, Continuità e innovazione nei tessuti d'abbigliamento del Seicento, in D. DEVOTI e M. CUOGHI COSTANTINI (a cura di), La Collezione Gandini. Tessuti dal XVII al XIX secolo, Modena 1993, pp. 75-78 ). La sontuosità e la vivacità del decoro e l'ampiezza del rapporto, la ricerca di movimentare la composizione, il gusto per la stilizzazione dei motivi decorativi che sembra quasi preludere la moda dei "bizarre", sono elementi che ci permettono di datare il tessuto all'ultimo quarto del Seicento, come illustrano i confronti con i manufatti giunti fino ai nostri giorni (sio veda, ad esempio, R. ORSI LANDINI, I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze1988, p. 47, scheda n. 3; G. ERICANI e p. FRATTAROLI (a cura di), Tessuti nel Veneto e nella Terraferma, Verona 1993,p. 344, scheda n. 36 di C. Rigoni; D. DEVOTI e M. CUOGHI COSTANTINI (a cura di), 1993, p. 168, scheda n. 216 di I. Silvestri, p. 169, scheda n. 219 di E. Bazzani, p. 171, scheda n. 225 di I. Silvestri; B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. Jahrhunderts, Colonia 1976, p. 268, n. 416; D. DAVANZO POLI ( a cura di), Tessuti antichi. Tessuti - Abbigliamento - Merletti - Ricami Secoli XIV-XIX, catalogo della mostra, Treviso 1994, p. 59, scheda n. 66; L. FORNARI SCHIANCHI, "Per uso del santificare et adornare". Gli arredi di Santa Maria della Steccata Argenti/Tessuti, Parma 1991, pp. 125-126, scheda n. 66 di I. Silvestri; Merveilles d'or & de soie. Trésors textiles de Notre-Dame des Doms du XVI au XIX siècle, catalogo della mostra, Avignone 2000, pp. 32-33, scheda n. 5 di E. Dutocq e O. Valansot; D. DAVANZO POLI, La Collezione Cini dei Musei Civici Veneziani. Tessuti antichi, in "Bollettino dei Civici Musei Veneziani d'Arte e Storia, 1989, vol. XXXIII, n 1-4, p. 92, scheda n. 74; D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, p. 80, scheda n. 33 di D. Digilio)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205569-4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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