stolone di pianeta, elemento d'insieme - manifattura italiana (primo quarto sec. XVIII)

stolone di pianeta,

Lo stolone della faccia anteriore è formato da un pannello di lampasso formato da l'ordito di fondo color salmone che si lega, con armatura raso, con la trama verde melange che partecipa, con l'effetto liseré, alla creazione del disegno. Un ordito di legatura, in seta bianca, serve a trattenere le trame broccate in seta (blu, azzurro melanges, avorio, rosa, salmone), in argento e in oro filato filato. Sullo sfondo salmone si snoda, con andamento verticale, un nastro, decorato con motivi vegetali stilizzati, da cui sembrano originarsi foglie, fiori, frutti ed altri elementi vegetali sia naturali sia fantastici che celano quasi completamente il fondo. Gli elementi vegetali sono realizzati con le trame metalliche, ad esclusione dei profili e di alcuni piccoli fiori

  • OGGETTO stolone di pianeta
  • MATERIA E TECNICA seta/ lampasso
    seta/ broccata
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tipologia decorativa del lampasso, ricca e opulenta nel disegno e nell'impiego di trame metalliche, appare collocabilr al secondo decennio del Settecento, come attestano i confronti con manufatti avvicinabili per decoro e gusto al tessuto vercellese, quali la pianeta del Monastero della Visitazione di Arona, datata al primo quarto del XVIII ed ascritta a Venezia (D. DEVOTI e G. ROMANO (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, catalogo della mostra, Torino 1981, pp. 159-161, scheda n. 11 di M. Cuoghi Costantini), La coeva pianeta, sempre di ambito marciano, della chiesa di San Nicolò in Santo Stefano a Treviso (G. ERICANI e P. FRATTAROLI (a cura di), Tessuti nel Veneto. Venezia e la Terraferma, Milano 1993, pp. 396-397, scheda n. 86 di F. Capra), il velo da calice, datato entro il 1715 e ricondotto all'ambito francese, della collezione Mariano Fortuny (D. DAVANZO POLI, Seta & Oro. La collezione tessile di Mariano Fortuny, catalogo della mostra, Venezia 1997, pp. 82-84, scheda n. 66), il frammento di ambito francese e datato al 1715-1720, conservato presso la Gewebesammlug der Textilingenieurschule di Krefeld (P. THORNTON, Baroque and Rococo Silks, Londra 1965, pp. 114, 169 e tav. 56A), il frammento, tessuto a Venezia intorno al 1715, del Museo Civico di Treviso (D. DAVANZO POLI (a cura di), Tessuti antichi. Tessuti - Abbigliamento - Merletti - Ricami Secoli XIV - XIX, catalogo della mostra, Treviso 1994, p. 63, scheda n. 72), il parato di ambito veneziano e datato al primo decennio del secolo, conservato a Mussemoli (G. CANTELLI (a cura di), Magnificenza nell'arte tessile della Sicilia centro-meridionale. Ricami, sete e broccati delle Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina, catalogo della mostra di Vicenza, Catania 2000, pp. 428-431, scheda n. 39 di G. Ericani) e il parato del secondo decennio del Settecento della collezione Cini (D. DAVANZO POLI, La collezione Cini dei Musei Civici Veneziani. Tessuti Antichi, in "Civici Musei Veneziani d'Arte e di Storia. Bollettino", n. 1-4, 1989, p. 118, scheda n. 100). Con lo stesso tessuto è stato realizzato un parato che la critica ha attribuito a manifatture piemontesi ( M. VIALE FERRERO, Tesuti e ricami, in V. VIALE (a cura di), Mostra del barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, p. 11, schede nn. 13-14; M. DI MACCO, Due esempi di tessuti, in "Quaderni della Casa di Studio Fondazione Federico Sacco", n. 8, 1976, pp. 94, 97). La Gabrielli ha inoltre ascritto a tessitori piemontesi la stoffa, confrontabile stilisticamente con il lampasso vercellese, impiegata per confezionare un piviale conservato nella chiesa dei SS. Giovanni Battista e Remigio a Carignano (arte e vita religiosa in Carignano, catalogo della mostra di Carignano, Pinerolo 1973, p. 117, scheda n. 86 di N. Gabrielli). In assenza, però, di testimonianze documentarie appare arduo attribuire questo tessuto ad una determinata manifattura
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205550-1.1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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