Incontro di San Filippo e San Felice da Cantalice. incontro di San Filippo Neri e San Felice da Cantalice
dipinto,
Trono Alessandro (1697/ 1781)
1697/ 1781
Sulla sinistra della composizione, in primo piano, Filippo Neri, vestito con l'abito nero dell'ordine da lui fondato e con il cappello a tesa larga, si sporge in avanti per prendere la fiasca d'acqua appesa al fianco di san Felice. Il cappuccino, vestito con il tradizionale saio marrone, rivolge lo sguardo osservando l'umile gesto del compagno. Alla destra delle figure principali, due uomini con le vesti e i copricapi del tempo, conversano tra loro ed indicano la scena. L'incontro avviene davanti ad un maestoso palazzo, di cui è chiaramente leggibile, sul fondo della scena, la torre angolare. Cornice a gala in legno dipinto
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Trono Alessandro (1697/ 1781): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è una delle quattro grandi tele raffiguranti l'incontro di San Filippo con grandi personaggi della vita religiosa del tempo: San Carlo, Pio V, San Felice da Cantalice e San Francesco di Sales, ricordate, per la prima volta, nel 1776 da Francesco Bartoli, come presenti nel presbiterio della chiesa nuova di San Filippo Neri a Torino e da lui ricondotte alla mano di Alessandro Trono (F. Bartoli, Notizie delle pitture, sculture e architetture d'Italia, Venezia 1776, p. 21-23). Non si conosce l'epoca in cui le tele sono state traslate all'interno della casa oratoriana; tuttavia dello spostamento, eseguito forse per ragioni conservative, se n'è persa la memoria, tanto è vero che una parte della critica ricorda le opere come perdute (F. Monetti- A. Cifani, Frammenti d'arte. Studi e ricerche in Piemonte (sec. XV-XIX ), Torino 1987, p. 70). Uno studio attento è stato, poi, recentemente effettuato da Michela di Macco, che evidenzia come esse documentino in maniera esplicita "una componente dello stile del pittore che qui presta maggiore attenzione alla pittura di genere", riuscendo ad "assorbire e tradurre in un suo personalissimo equilibrio formale e cromatico" le suggestioni nate dall'osservazione di opere pittoriche presenti nella chiesa filippina, nell'oratorio attiguo o, più in generale, nella città torinese (Conca, Maratta, Sebastiano Ricci, padre Pozzo e, in particolare, Giuseppe Antonio Petrini; le tele e una ricca bibliografia in merito sono in M. Di Macco, San Filippo a Torino: pale d'"eccellente pennello" nella chiesa Nuova di Filippo Juvarra, in La regola e la fama. San Filippo Neri e l'arte, catalogo della mostra, Roma 1995, pp. 270-271, p. 277 n. 89). Le quattro tele documentano la sua propensione a dipingere con essenzialialità, la sua abilità nel concentrare le informazioni in episodi significativi ed esemplari, la sua abilità nella stesura cromatica e nell'utilizzo di una luminosità tersa, visibile sopratturro nella resa degli incarnati. La studiosa indaga anche la possibile epoca di esecuzione delle tele, sottolineando come la dispersione del Libro delle Spese dell'Oratorio, presente un tempo nell'Archivio del Convento e ricordato ancora nel 1942 dal Chevalley non consenta di accertare, con esattezza, l'epoca degli interventi del Trono; tuttavia, suggerisce di associare l'avvio dell'attività del pittore in S. Filippo con l'instaurarsi di un rapporto di fiducia con la nobile famiglia Prever di Giaveno, per cui Trono realizzò tra il 1757 e 1764 le tele di San Lorenzo (Ibidem, p. 271). Un membro della famiglia Prever, Gianbattista, fu, infatti Prefetto di San Filippo, e fu lui ad introdurre nella chiesa filippina Torinese lavori di artisti piemontesi (si veda, ad esempio, la commissione al Piffetti del paliotto per l'altar maggiore della chiesa)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente morale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205272
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0