mobile da sacrestia, opera isolata di Buzzi Giovanni (e aiuti) (terzo quarto sec. XVII)

mobile da sacrestia,
Buzzi Giovanni (e Aiuti)
notizie 1653-1674

Il mobile, doppio corpo, occupa tutta la parete di un lato della sacrestia. La parte inferiore ha alle estremità uno sportello delimitato da 2 lesene; seguono quindi 3 blocchi di 4 cassetti, separati anch'essi da una lesena; gli sportelli presentano una riquadratura quadrangolare ed entro una riquadratura mistilinea; i cassetti presentano in successione 3 motivi mistilinei allungati; sui cassetti centrali sono dipinte i nomi dei colori dei paramenti racchiusi. Il corpo superiore presenta in basso 9 gruppi di sportelli raggruppati a 2 a 2, separati da lesene alternativamente lisce e decorate da un mascherone e al di sopra, alle estremità un putto in mezzo a volute vegetali e reggenti 2 rami fioriti. Al disopra è una seconda fila di sportelli di maggiori dimensioni, anch'essi separati da doppie mensole, reggenti un cherubo con festone di frutta e un angelo a figura intera, sovrastato da una mensolina a volute. Sopra la cornice superiore è una fila di pinnacoli

  • OGGETTO mobile da sacrestia
  • MATERIA E TECNICA FERRO
    legno/ intaglio/ scultura/ pittura
    Ottone
  • ATTRIBUZIONI Buzzi Giovanni (e Aiuti)
  • LOCALIZZAZIONE ORTA SAN GIULIO (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il mobile fu realizzato sicuramente dopo il 1653, anno di avvio della costruzione della nuova sacrestia. La documentazione della chiesa non ci restituisce il nome della maestranza artefice, ma i caratteri stilistici e tipologici dell'opera permettono di suggerire qualche ipotesi. Riguardo alla struttura il mobile mostra di discendere da quello attuato nel 1639 da Giorgio de Bernardi a Miasino, nella presenza degli elementi divisori a figura umana, sebbene in questo caso risulti evidente una realizzazione più tarda e più compiutamente barocca. Per trovare affinità con arredi coevi, si devono esaminare i cori delle parrocchiali di Ghemme e di Borgomanero, sicuramente usciti dalla medesima bottega di Giovanni Buzzi di Valduggia: si considerino al riguardo, al di là delle identiche quadrature mistilinee, la fattura degli angeli divisori tra un'anta e l'altra, assai simili nell'intaglio, nel caso ortese maggiormente plastico e corposo. Come negli scanni citati gli angeli si presentano in posizioni diversificate, ma qui i sostegni si arricchiscono e si fanno più elaborati, con l'aggiunta dei mascheroni. Nelle decorazioni delle lesene nella parte inferiore l'intaglio si presenta più grossolano e in proposito è da tenere in conto che in questo genere di lavori l'intervento della bottega doveva essere non indifferente.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204211
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sopra i cassetti al centro - ALBUS/ AUREUS/ VIRIDIS/ VIOLACEUS - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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