paesaggio
scuro di finestra,
Brambilla Carlo Filippo (1684 Ca./ 1752)
1684 ca./ 1752
Nella stanza vi sono quattro coppie di scuri di finestra dipinti ed ogni anta comprende tre scene dipinte
- OGGETTO scuro di finestra
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
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ATTRIBUZIONI
Brambilla Carlo Filippo (1684 Ca./ 1752): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La camera ultima degli archivi è decorata da 62 scene di paesaggio, presenti su zoccolo, porte, scuri di finestra, sovrapporte e rivestimento da parete, dipinte da Scipione Cignaroli e Carlo Filippo Brambilla, documentato per le 24 pitture sugli scuri di finestra. L'attribuzione a Brambilla per i dipinti degli scuri, presente nelle Schede Vesme e confermata dal riscontro documentario, fu spesso ignorata dalla critica, che riconobbe tutto l'insieme come opera di Scipione Cignaroli. I pagamenti a Cignaroli citati dagli autori della bibliografia per l'esecuzione del ciclo risalgono ai mesi di gennaio (per i quattro pannelli delle due porte volanti), maggio e novembre del 1740 (per "cinque quadri di paesaggi" da identificarsi probabilmente con le sovrapporte ancora conservate). Il pagamento a Brambilla, del 9 maggio 1739, ammonta ad un totale di £. 288 ed indica come causale specifica per "haver dipinto 24 voletti per quatro finestre" della camera. Carlo Filippo Brambilla (nato a Torino il 14 settembre 1684 da Giovanni Battista e ivi morto l'11 marzo 1752), impiegato presso la corte torinese nella veste di maestro di disegno e di "suonatore di basso", ricevette anche commissioni in qualità di pittore. Tra le sue opere si ricordano i venti pannelli dello zoccolo dell'anticamera della regina nella Palazzina di caccia di Stupinigi, per i quali ricevette un pagamento di £. 300 nel 1738, dipinti con paesaggi influenzati dall'opera di Scipione Cignaroli ma non privi di caratteri originali. Nelle pitture di Palazzo Reale Brambilla dovette "restare entro ben limitati e sagomati spazi, molto più piccoli che quelli di Stupinigi; la pittura di conseguenza assume un valore più miniaturistico, con molto maggiore finezza d'impasto coloristico come immediata conseguenza. All'interno di corniciature d'oro pallido sagomate con una grazia musicale mozartiana, incantevoli paesini, sospesi in nebbie lattiginose si offrono ad una meditazione pacata. Vi sono primavere luminose, un inverno crudo di neve e gelo, molte estati serene, ed anche un notturno; poesia semplice, che deriva palesemente molti dei suoi spunti da Scipione, senza scendere però alla copia, senza perdere la sua grazia modesta" (Cifani A. /Monetti F. , v. II p. 463). ; Non sono noti gli autori della minuseria degli scuri di finestra, per i quali si ipotizza l'intervento di maestranze piemontesi sull'esempio di porta e chiambrane che sappiamo essere state intagliate da Giovanni Bosso, Francesco Marocco e Giuseppe Stroppiana (cfr. P. Cornaglia, p. 124). Gli scuri presentano una ricca decorazione ad intaglio che si sviluppa in linee sinuose con motivi a tratteggio incisi ed elementi vegetali che incorniciano le tre scene dipinte su ogni anta. La scansione prevede la successione, dal basso verso l'alto, di due scene contenute in uno spazio dai contorni mistilinei di dimensioni all'incirca rettangolari a sviluppo verticale sormontate da una quasi quadrata. Tutti i dipinti compresi negli scuri sono stati schedati singolarmente
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100200813-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0