Cristo redentore benedicente
gradino d'altare,
1700 - 1724
Doppio gradino d'altare in legno intagliato e dorato con cartelle ad andamento mistilineo incise, ersie con cherubini di coronamento e tabernacolo con cherubini, festoni di foglie, avente sportello recante intagliata a basso rilievo la figura del Cristo Redentore appoggiato alla croce
- OGGETTO gradino d'altare
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Susa (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come si desume dalle Memorie spettanti alla V.da Confraternita del SS.mo Nome di Gesù datate 18 agosto 1811, la fondazione del sodalizio risale all'8 marzo 1573; in tale data i confratelli si radunavano in San Giusto, nella cappella di San Pietro. L'abate di San Giusto card. Vercelli concesse loro la chiesa del Ponte, dove rimasero sino al 15 agosto 1580. In seguito si trasferirono nella chiesa di San Paolo della quale usufruirono, avendola riedificata, sino al 19 marzo 1625. Il 20 marzo 1625 avviene la benedizione di quello che sarà il nuovo oratorio, l'attuale, edificato a partire dal 1626 in corrispondenza di uno stabile acquistato nel 1618. Conobbe il suo periodo di massima decadenza alla fine del XVIII secolo e solo con la restaurazione presero avvio le opere di restauro e riarredo di cui necessitava.; La Visita Caissotti del 1751 descrive l'altare maggiore laterizio composto da "duo gradus aurati"; la statua di san Carlo sembra collocata proprio sull'altare maggiore: "simulacrum S. Caroli ligneum auratum cum angelo eidem mitram, et baculum deferente". Rispetto alla macchina d'altare che culmina nell'immagine del Salvatore, ci sono a destra il simulacro del Beato Amedeo di Savoia, a sinistra quello di san Ludovico re di Francia. Nel coro c'è un altare con l'icona di san Carlo orante (forse quella oggi nel vano d'ingresso, inserita in una cornice moderna?). "Circa medium ecclesiae pendet tabula antiqua representans Divum Carolum Boromeum coram infante Jesu Salvatore cum coronide aurata operibus in angulis ex ornata altitudinis circiter quinque pedum" (quella risalente al 1649 e attribuibile a Orsola Maddalena Caccia). "Tota vero ecclesia ornata est peri(...)tasmate partim serico, partim ligneo vulgo satinata cum stemate Ill.mi et Revdmi D. Abbatis Scaglia".; La statua del Beato Amedeo (insieme ad un'altra non identificata, ma che potrebbe essere proprio quella di San Luigi) venne venduta tra il 18 e il 19 aprile 1904 all'antiquario Vincent Melchior di Chambery Rue Ste Barbe, 4, unitamente a un'urna reliquiario, un giardinetto, una cornice di santa Cecilia, un vecchio messale, una croce in cattivo stato, un contraltare di paglia, pezzi di cornici e una porta di tabernacolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100200090
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0