Cristo Crocifisso con Santi

dipinto 1650 - ante 1668

Dipinto con cornice a battuta liscia dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Gianoli Pier Francesco (1624/ 1692 Ca): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Borgosesia (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1989 Paola Astrua, riordinando il catalogo di Pier Francesco Gianoli, sottolineava la fortuna del pittore nella parrocchiale di Borgosesia, assegnando "un posto di particolare rilievo" alla pala con la "Crocefissione e Santa Rosa da Lima", magistrale testimonianza eseguita per la cappella di iuspatronato della famiglia Gibellini, originariamente a pendant con altra tela perduta raffigurante la "Chiesa di Loreto, papa Bonifacio, l'Arcangelo Raffaele con Tobia, e i santi Francesco da Paola e Giovanni Nepomuceno", fiancheggianti lateralmente il "Crocifixus ligneus vetustus" entro "ancona lignea picta" (M. di Macco-G. Romano, 1989, p. 237, scheda n. 260 di P. Astrua ). Nel 1960 Casimiro Debiaggi, ricordandone la provenienza dalla cappella del Crocifisso e il trasferimento nella cantoria, definiva l'opera "abbastanza alta", databile tra il 1675 e il 1680, "sia per la tonalità scura che per i panneggi nervosi". La critica più recente ne ha proposto invece una datazione antecedente ai quadroni della Confraternita di Santa Marta (Varallo, Pinacoteca), eseguiti dal maestro tra il 1668 e il 1671, nei quali "emerge la matura consapevolezza dell'esperienza romana, avvenuta verosimilmente a contatto con Andrea Sacchi e forse anche con Carlo Maratta, che del Gianoli è coetaneo" (S. A. Colombo, in M. Gregori, a cura di, Pittura tra il Verbano e il Lago d'Orta dal Medioevo al Settecento, Milano 1996, p. 298). La cappella fino al 1648 è certamente usata come Battistero. In quell'anno infatti il vescovo Tornielli ordinava la chiusura di una finestrella posta nel "Cibario del Battistero", che è stata scoperta in questo sito nel corso dei restauri novecenteschi. Nel 1685 la cappella, ampliata dopo il trasferimento del Battistero, risulta ormai dedicata alla Madonna di Loreto. A quell'epoca era di patronato della famiglia Perdoni, come indica un legato con donazione a favore della Collegiata di Giuseppe Gerolamo Perdoni, con il quale, il 19 novembre 1685, egli chiedeva la celebrazione di una messa "ad sacellum et altare B. M. V. Lauretane sitj et positj in d.ta Ecclesia Collegiata, inherendo pie et antique devotioni ipsius D. Donatoris et Maiorum Suorum, qui in eodem sacello ad honorem, laudem et gloriam D.te B. M. V posuere iconem cum eorum effigie et cum eorum sepulcro ibi anteposito..." (Archivio parrocchiale, faldone IV, sec. XVII, doc. n. 81). Cade dunque l'ipotesi che il dipinto di Gianoli sia stato eseguito per la cappella dei Gibellini, dal momento che il loro diritto di patronato su quest'altare è certamente posteriore al 1685. Tra il 1761, quando l'ancona della B. V. di Loreto è ancora al suo posto ed è restaurata dal pittore Vitaliano Grassi, e il 1763, la cappella muta dedicazione ed è descritta dall'inventario compilato in quell'anno come "Altare con Nichia in cui trovasi dentro il S.S. Crocifisso", lateralmente al quale sono ormai sistemati "due quadri uno rappresentante la B. V. del Loreto, l'altro di n. n. Sig.r Gesù xto spirante" (Conti C. La nostra chiesa parrocchiale attraverso i secoli, in Borgosesia al Vescovo e ai SS. Patroni, Varallo 1945, p. 11)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100199304
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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