armadio da sacrestia, opera isolata di Sezzano Giovanni Battista (terzo quarto sec. XVIII)
armadio da sacrestia,
ca 1765 - ca 1765
Sezzano Giovanni Battista (1701/ 1768)
1701/ 1768
Credenzone finemente intagliato all'esterno con ornati rococò a rilievo, e con parti lavorate ad intarsio di legni pregiati. Al centro una porta a due battenti con sei pannelli intagliati comunica con i locali retrostanti; la parte superiore è decorata da un pannello intarsiato e sagomato al centro. Nella cimasa sono scolpiti, al centro, Sant'Eusebio vescovo fra angeli, e, ai lati, fastose cimase rococò
- OGGETTO armadio da sacrestia
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ scultura/ intarsio
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ATTRIBUZIONI
Sezzano Giovanni Battista (1701/ 1768): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'armadio della sacrestia è identificabile con la "Grande Guardaroba di noce intagliata, serrature, e chiavi diverse, guarniture d'ottone, e due serrature d'ottone", descritta nell'"Inventario De Pontificali, Paramentali, Pianete, Pluviali, Lingeria, Argenteria, Reliquie, Scuroli Di tutti i Mobili, che esistono tanto nelle Sagrestie, quanto nella Chiesa, Proprj, Ed aspettanti alla Chiesa Cattedrale Di S. Eusebio Martire, e Patrono. Fatto nell'Anno del Sig.re 1792 Dai Sig.ri Canonici deputati dal Capitolo, il Sig.r Can.co Prevosto Del Carretto, ed il Sig.r Can.co Ceva Tesoriere, e dai Sagristi d'essa Chiesa" (Capellino M. 1999, p. 103). Fin dal 1924 Arturo Midana aveva sottolineato come "il disegno degli ornati ed il genere d'intaglio che decorano il mobile, così leggeri e mossi, sono caratteristici dei minusieri vercellesi del tardo Settecento, diversificandosi dai lavori coevi di altre zone, anche vicine del Piemonte" (Midana A. 1924, p. XXVIII). Nel 1928 nella sua descrizione del Duomo di Vercelli anche Pasteris ricorda le "Guardarobe a sud della Sacrestia Maggiore, che nelle sagomature ricchissime, come negli accessori, chiavi ecc, danno l'esempio del Barocco più evoluto del Settecento" (Pasteris E. 1928, p. 8). Nel 1973 Vittorio Viale ribadiva l'attribuzione del credenzone ad abili artigiani vercellesi, definendo il monumentale armadio "uno dei maggiori capidopera del tardo barocco piemontese...", a proposito del quale "...non si è trovata notizia dell'ordinazione e del compimento del mobile, che pur deve aver rappresentato una spesa cospicua. E che nulla quindi si sappia dei bravissimi minusieri che hanno disegnato e costruito questo monumentale armadio, che è probabile sia stato fatto eseguire e pagato, come è avvenuto spesso in questo tempo, da un munifico donatore. Solo in relazione ad altri dati noti, se ne può stabilire l'approssimativa data di esecuzione negli anni intorno al 1765..." (V. Viale, 1973, scheda 11). Sono questi gli anni in cui, tra il 1761 e il 1767, a conferma di una notizia riportata da G. Chicco (1943, p. 71), furono eseguite su disegno dell'architetto L. Barberis la porta maggiore e la bussola d'ingresso della cattedrale, ad opera dello scultore ed intagliatore Giovanni Martino Sezzano di Serravalle Sesia (1701-1768), il quale secondo C. Debiaggi, ebbe bottega a Vercelli ed eseguì anche vari gruppi statuari per confraternite locali (Debiaggi C. 1968, p. 162). A lui Viale ha infine proposto di riferire anche l'esecuzione del mobile della sacrestia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100199286-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0