piatto per elemosine - manifattura tedesca (prima metà sec. XVI)

piatto per elemosine,

Piatto con tesa lievemente rialzata, orlo ripiegato e sponda fortemente ricurva. Attorno al motivo rotante della baccellatura centrale è sbalzata una fascia con decorazione a rosoncini ed è presente la traccia di una scritta. La sponda presenta un motivo a tortiglione. Nella tesa la decorazione è a festoni e a fiorellini impressi a sbalzo

  • OGGETTO piatto per elemosine
  • MATERIA E TECNICA ottone/ sbalzo/ incisione
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Domenico
  • INDIRIZZO Piazza San Domenico, Casale Monferrato (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Presenta forti analogie con i bacili di produzione tedesca importati e quasi subito imitati in Italia. Questi ultimi provenivano inizialmente ed in gran parte dalle officine della città fiamminga Dinant e dopo il suo saccheggio, avvenuto nel 1466 ad opera delle truppe del duca di Borgogna dalle città di Namur, Tournai, Malines, Norimberga, Colonia ed Aquisgrana, nelle quali si trasferirono gli ottonai continuando, per oltre un secolo, ad utilizzare un numero limitato di matrici. Il nome tedesco "Beckenschlagerschussel" deriva infatti dagli artigiani che battevano simili bacili in un'apposita forma concava di ferro, che ne permetteva la produzione seriale. Perciò diventa impossibile oggi distinguere i manufatti fiamminghi da quelli renani, sia per gli esemplari del Quattrocento che per quelli del Cinquecento. La destinazione di questi pezzi non è ancora stata stabilita con certezza. Di questi piatti per elemosine, chiamati così dal più tardo uso liturgico degli stessi per le offerte durante le celebrazioni eucaristiche, non è fatta alcuna menzione specifica negli inventari. Non è tuttavia da escludere che venissero usati come bacili.La presenza di un piatto in ottone, uguale a questo, e conservato nel Museo casalese della Sinagoga, potrebbe costituire una conferma a questa ipotesi: quest'ultimo infatti era usato per lavarsi le mani nel Seder, ossia durante il rito pasquale celebrato a tavola. Successivamente, molti, come attestano ganci e fori e come è il caso dei piatti conservati in San Domenico sono stati rimpiegati, a scopo ornamentale e appesi alle pareti. Segue in osservazioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198389
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI nel cavetto attorno alla fascia a rosoncini, caratteri pseudo cufici -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'