mostra di sovrapporta, serie - ambito piemontese (secondo quarto sec. XVIII)

mostra di sovrapporta, ca 1735 - ca 1735

Serie di quattro cornici di sovrapporta con luce sagomata, battuta a gola liscia, rialzata verso l'esterno; controbattuta a baccellatura. Dal centro, in alto, segnato da una larga foglia di acanto, si dipartono due tralci fioriti lungo l'intera ampiezza della luce. Coppie di tralci vegetali si contrappongono anche ai lati. In basso due carnosi serti d'acanto si distaccano da volute che incorniciano una piccola testa. I cordoli che si succedono verso l'esterno sono percorsi da una fila di fuselli e perle, da una di punte di foglioline ricorrenti e sul bordo esterno da un motivo di foglie a palmetta alternate a volute

  • OGGETTO mostra di sovrapporta
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Inventaro de mobili, ed altri oggetti esistenti nel Palazzo della Vigna di S. M." (Torino, Biblioteca Reale - sc. 45) compilato nel 1755, le sovrapporte dell'Anticamera verso Ponente" dell'Appartamento di Sua Maestà (n. 23) risultano munite di "cornici intagliate, dorate e gessate" (cfr. A. Griseri, Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755, Torino 1988, pp. 8-9). Il successivo inventario redatto nel 1767 ripete alla lettera questa descrizione; si tratta quasi certamente di quelle attualmente visibili, a cui un secolo dopo nei "Testimoniali di Stato" del 1864 è dedicata una descrizione più diffusa di quella riservata ai dipinti, che permette di riconoscerle senza dubbi (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza - cat. 11, m. 653): "N° 4 stipiti con sopraporta decorati oltre membrature intagliate e dorate con fondo bigio". La conferma della contemporaneità delle cornici è data dall'aderenza con la sagoma della tela e da alcuni stilemi: il profilo ad andamento spezzato, in corrispondenza della testolina, il ritmo curvilineo della fascia misto ad elementi naturali altrettanto liberi. Nel 1931 l'"Elenco dei Mobili e degli Oggetti Vari per Ambienti" (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza, Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, Categoria 11, Inventari dei beni, mazzo 655) compilato dalla direttrice Merlo, registra nella stanza, ora indicata come "Sala S. M. Vittorio Emanuele II e S. M. Maria Adelaide", "N. 4 Sopraporte e soprafinestre con cornice ed ornamenti dorati (dipinte)". Pochi anni più tardi, nel 1953, Augusto Pedrini afferma che le "sopraporta" sono ornate "di intagli dorati su fondo giallo chiaro", arricchite di tele a soggetto mitologico attribuite al pittore Corrado Giaquinto (A. Pedrini, Il Mobilio gli Ambienti e le Decorazioni nei secoli XVII e XVIII in Piemonte, Torino 1953, p. 96, fig. 158). Nel 1997 gli architetti Stéphane Garnero e Rebecca De Marchi hanno pubblicato due dei quattro disegni di Filippo Juvarra databili intorno al 1729 ca. conservati nella Biblioteca Nazionale di Torino, che documentano "pensieri" per la realizzazione di cornici, sovrapporte, camini e specchiere riconducibili "puntualmente agli arredi per le stanze dell'appartamento della regina e di una sala dell'appartamento del Re (l'Anticamera verso ponente)" (R. De Marchi, S. Garnero, Nuovi disegni per la Villa, in C. Mossetti, a cura di, Villa della Regina. Diario di un cantiere in corso, Torino 1997, p. 96, fig. 3). Lo schizzo a matita della cornice di sovrapporta della stanza 23 è inventariato con il numero 59/6 n. 10. La cornice collocata nella parete nord, registrata nell'inventario corrente con il numero 23.06, è attualmente in corso di restauro presso il laboratorio Gioia Rinetti; le restanti tre cornici sono state restaurate presso il laboratorio Nicola Restauri S.R.L. nel 1989 e nel 1997 e dal 12 settembre 1979 sono in deposito presso la Soprintendenza per i Beni Demoetnoantropologici, Artistici e Storici del Piemonte (cfr. SBAS 67, Archivio Storico, Villa della Regina). Le indagine condotte dal dott. Stefano Volpin hanno evidenziato la presenza di uno strato preparatorio composto da almeno quattro stesure sovrapposte di gesso e colla animale, ingessatura che nel complesso risulta piuttosto porosa e non particolarmente compatta. Su questa si stende un sottile film di colore rosso-arancio identificato, per aspetto e composizione, con un bolo rosso, formato cioè da argille ricche di ossidi di ferro. Si tratta del tradizionale fondo cromatico adesivo per la sovrastante metallizzazione applicata a guazzo, della quale rimangono tracce sottilissime ed irregolari. Si tratta di una foglia d'oro puro. Sopra l'oro è presente un sottile ed irregolare film pittorico grigio composto da una sorta di tempera grassa, molta biacca e isolate e piccolissime tracce forse ascrivibili a nerofumo. In alcuni punti sono state inoltre ritrovate isolate particelle azzurre dall'aspetto vetroso, identificate come blu di smalto o smaltino. Questo pigmento è già stato identificato in altri elementi pittorici della villa, ma solo nelle pitture murali in quanto tipico pigmento per l'affresco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100197799
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro cornice 23.06 - hi - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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