parokhet, opera isolata - manifattura italiana, ambito ebraico (primo quarto XVIII, XIX-XX)
Parokhet in velluto tagliato verde muschio al centro del quale è applicato un parokhet più piccolo e antico. Il parokhet che costituisce il nucleo centrale, databile al primo quarto del XVIII secolo, è in tessuto operato fondo giallo-oro laminato a armatura diagonale e disegni in filato verde a soggetto vegetale con motivo a dentelle. Presenta una mantovana festonata con frangia in filato dorato. Un gallone dorato a telaio con motivi floreali definisce, al centro del parokhet, una cornice centinata; lo stesso gallone segue il profilo della mantovana al di sopra della frangia. Le giunzioni al fondale in velluto e i bordi del fondale sono rifiniti da un largo gallone dorato a telaio a motivo floreale; le giunzioni orizzontali sono coperte da un gallone più stretto in filo dorato con motivo a zig-zag. I bordi superiori e inferiori dell’arredo sono ornati da una frangia con testa gallone a lucciole e gonna ritorta. Fodera in rasatello di cotone verde a armatura diagonale. Iscrizione dedicatoria ricamata a punto erba in filo azzurro su pezza in tela di cotone bianco, applicata alla fodera posteriore
- OGGETTO parokhet
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MATERIA E TECNICA
cotone/ raso
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MISURE
Altezza: 288 cm
Larghezza: 174 cm
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana Ambito Ebraico
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Tempio Israelitico
- INDIRIZZO piazzetta Primo Levi, 12, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’applicazione del parokhet più antico su un tessuto di dimensioni maggiori in epoca più recente va certamente attribuita alla necessità di adattare l’opera ad un’arca sinagogale di dimensioni maggiori. Il riadattamento può facilmente collocarsi in un momento successivo all’inaugurazione del monumentale Tempio Israelitico della Comunità Ebraica di Torino (1884), e potrebbe, in particolare, essere stato commissionato dallo stesso donatore dell’opera, Alfredo Ovazza (1890-1982), che secondo quanto riportato nella pubblicazione “Ieri sposi: matrimoni ebraici in Piemonte”, lo avrebbe offerto in occasione delle sue nozze con Maria Momigliano il 6 gennaio 1924. Per la campitura centrale si propone una datazione di primo quarto di XVIII secolo, da raffrontare con la pianeta di Villanova Mondovì (antica parrocchiale di Santa Caterina), con una proposta di datazione al primo quarto del XVIII secolo, e una definizione del modulo decorativo detta "a pizzo", edita in Pino DARDANELLO, Spazio religioso e spazio devozionale: i casi di Villanova e Torre, in Giovanna GALANTE GARRONE, Sandro LOMBARDINI, Angelo TORRE, Valli monregalesi: arte, società, devozioni, Savigliano 1985, p. 128. Copritevà coordinato scheda 0100198584; mappà coordinata scheda 0100198585
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso non cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100174372
- NUMERO D'INVENTARIO P6
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
2019
- ISCRIZIONI retro, in basso, su etichetta in tela di cotone - Dono di / Alfredo Ovazza - corsivo - a ricamo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0