piviale, elemento d'insieme - manifattura italiana (ultimo quarto sec. XIX)

piviale, 1885 - 1899

Decorazione del piviale definita da due fasce verticali sul fronte con ricamo ad agopittura. Sulle fasce si alternano degli inserti di tessuto in taffetas blu con ricamo in filo dorato disteso che definisce una quadrettatura (fermato da due punti ad ogni incrocio) a dei riquadri con decorazione ricamata: il primo riquadro in basso rappresenta XP e AM, il secondo un pesce sul mare con sopra un cesto di pane sormontato da un croce; il terzo una barca con la scritta "Ecclesia" sulla vela, il quarto un serpente attorcigliato attorno a una croce. Sul cappuccio è ricamata una croce con un pesce dalla cui bocca esce un'ancora. La fodera è in tela di cotone blu. Il fermaglio è in metallo dorato

  • OGGETTO piviale
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tela
    metallo/ stampaggio/ doratura
    seta/ ricamo
    seta/ taffetas
  • MISURE Altezza: 144
    Larghezza: 245
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'accurata esecuzione del ricamo, con una resa pittorica dei partiti decorativa, attesta che questo paramento è stato eseguito da un ricamatore qualificato, probabilmente locale.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142242-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI terzo riquadro sulle due fasce - ECCLESIA - lettere capitali - a ricamo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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