porta, serie di Agliaudi Ignazio detto Giovanni Pietro Baroni (terzo quarto sec. XVIII)

porta,

Tre pannelli limitati da motivi mistilinei: in quello centrale vi sono due conchiglie tra fogliami. In una delle quattro porte è stata tolta la parte superiore e sostituita con una vetrata

  • OGGETTO porta
  • MATERIA E TECNICA ferro/ battitura
    LEGNO DI NOCE
    legno, intaglio
  • ATTRIBUZIONI Agliaudi Ignazio Detto Giovanni Pietro Baroni (1705/ 1769): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Presso la Biblioteca Nazionale di Torino sono conservati i disegni di Agliaudi di Tavigliano sugli stucchi e gli arredi della sacrestia datati 1755 ca. In questi disegni non compaiono le porte, ma l'omogeneità di queste con la decorazione plastica e gli arredi della sacrestia confermano l'attribuzione data dal Pedrini. L'autore non specifica la fonte da cui ha attinto la precisa datazione della porta. Le quattro porte sono di accesso: una verso lo stanzino che porta al presbiterio e, attraverso una scala, al coro; la seconda verso un piccolo gabinetto con il lavabo da sacrestia; dalla terza si accede ad uno stanzino e, attraverso questo, verso altri locali dell'edificio (anche sotterranei); la quarta dà verso una porta di accesso al cortile interno.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142206
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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