lapide tombale, opera isolata - bottega piemontese (primo quarto sec. XVII)

lapide tombale post 1615 - 1624

Nella parte superiore: stemma gentilizio scolpito. Nella parte inferiore: iscrizione

  • OGGETTO lapide tombale
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura/ pittura/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lapide sepolcrale di Ascanio Vitozzi, sepolto presso l'altare della Madonna del Popolo, da cui la lapide è poi stata spostata. Già Claretta cita la lapide in questo vestibolo di passaggio tra il presbiterio, la sacrestia e la scala che porta al coro, dove sono stare poste delle lapidi. Mancano tuttavia due lapidi, viste in questo stesso vestibolo e trascritte in Claretta, Archivi di pietra e nelle schede storiche del Bertini: una datata 1684 (lapide sepolcrale di Giovanni Battista Rovata, che fu benefattore con un legato), l'altra datata 1666 (fatta porre dalla Confraternita in ricordo di Prospero Francesco Minoglio che aveva lasciato alla stessa la sua eredità). Ci sono infatti nel vestibolo due spazi rettangolari stuccati: uno nella parete verso al chiesa, l'altro nella parete lungo la scala.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142201
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI DOM/ ASCANIUS MODICA HIC TEGITUR VITOTIUS URNA/ URNA IACET VERUM FAMA CANORA VOLAT/ NAUPACTUS TENETU ALPES VARUSO TAGUSO/ INTREPIDI HAUD RETICENI MARTIA FACTA VIRI/ QUID MULTA IPSE ILLUM TORMENTA ATQ ARMA CIENTEM/ COELO SAEPE TULIT CAROLUS EMANUEL/ VIXIT ANNOS SEX ET SEPTUAGINTA/ OBIJT XXIII OCTOBRIS 1615/ HONOFRIUS MUTIUS SOCIO IUCUNDISS/ COMMILITONI FIDISSIMO P.C - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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